Permanent (Cotignola, RA, 12.02.2022, Beer Garden)

Not Moving (Colorno, Parma, 03.10.2021, Abbazia di Valserena)

Julie’s Haircut (Reggio Emilia, 02.10.2021, Chiostro Via Emilia San Pietro)

26 Aprile 2024, Anniversario e Meeting

Nei Paesi Bassi si svolgerà la grande presentazione di “Destiny Stopped Screaming”, inedito, il libro inglese di Simon Heavisides. Prima grande pubblicazione europea di un volume documentaristico su Adrian Borland & The Sound, dopo le uscite del 2016 del DVD olandese e del libro italiano di Giuseppe Basile e Marcello Nitti. 

499 pagine di storie, documentazioni, testimonianze inedite, fotografie in bianco e nero e memorabilia, con prefazione di Carlo Van Putten, e con tante interviste realizzate con chi condivise momenti e percorsi di vita artistica e personale con Adrian e la band. Questo è il libro capolavoro realizzato con pazienza, tenacia e passione da Simon Heavisides, giornalista inglese, oggi in pensione, ma al tempo amico del grande artista, cronista e diretto testimone di quegli anni con The Sound.

La presentazione è stata fissata in coincidenza di una data importante: il 26 aprile 2024 saranno trascorsi esattamente 25 anni dalla scomparsa di Adrian Borland. In Olanda, questo anniversario verrà celebrato con una grande commemorazione, l’evento speciale è stato organizzato dalla Fondazione Opposite Direction (Stitching Opposite Direction) a Zoetermeer, nel locale denominato Poppodium Boerderij  (“La Fattoria della musica”),  e la  presentazione del libro sarà solo uno degli appuntamenti previsti.

Zoetermeer, nei Paesi Bassi, è un comune dell’Olanda meridionale a 15-20 minuti da L’Aia e poco distante anche da Rotterdam, raggiungibile comodamente da entrambe con ottimi mezzi pubblici. Il primo insediamento abitato di Zoetermeeer risale ad un periodo compreso tra il 900 ed il 1000 d.C., quando in zona nacque un piccolo centro di estrazione della torba, molto abbondante in tutta l’area, sulle rive del lago Zoetermeer (dall’olandese “lago dolce”), dal quale la città prende il suo nome odierno. Oggi Zoetermeer è la terza municipalità per numero di abitanti dell’Olanda Meridionale.

Poppodium Boerderij
Amerikaweg 145
2717 AV Zoetermeer

Era il 5 dicembre 1987 quando Adrian Borland scese dal palco a metà del concerto di The Sound al De Boerderij. In seguito si realizzò che questo sarebbe stato l’ultimo concerto dei The Sound. Com’è noto, Adrian ha poi realizzato altri cinque album da solista, ma sfortunatamente per la sua malattia non vi fu soluzione e il 26 aprile 1999 decise di togliersi la vita. Sappiamo bene, ormai, come la storia e la musica di Adrian e di The Sound abbiano continuato a vivere in questi anni. La conoscenza del loro valore ha registrato una grande diffusione in tutta Europa, grazie a importanti realizzazioni editoriali, artistiche, musicali e culturali.

 

Documentario: Il documentario Walking in the Opposite Direction di Marc Waltman e Jean-Paul van Mierlo, residenti a Zoetermeer, fu presentato in anteprima mondiale all’IDFA 2016 ed è stato già proiettato al De Boerderij nel 2019.
Il 26 aprile 2024 sarà possibile rivedere questo docufilm sul grande schermo.

Presentazione del libro: la biografia “Destiny Stopped Screaming”, verrà presentata direttamente dall’Autore,  giornalista pop inglese Simon Heavisides, che sarà presente per leggere il libro, rispondere alle domande e firmare autografi.

Esposizione: sarà esposta una bellissima e completa collezione di oggetti di Adrian Borland e The Sound.

Concerto: La band IN2THESOUND chiuderà la serata con un concerto dal vivo. IN2THESOUND è la band che comprende il batterista originale dei The Sound Mike Dudley e il cantante Carlo van Putten. Carlo è conosciuto come frontman della band tedesca The Convent e dei White Rose Transmission, sodalizio con Adrian Borland.

La grande produzione postuma degli inediti di Adrian, sarà un altro argomento di interesse, di discussione e conoscenza. In aprile 2024, infatti, verrà finalmente pubblicata anche una nuova edizione del disco “Alexandria”, primo splendido lavoro solista del 1989, realizzato con gli olandesi The Citizens, oggi rimasterizzato e curato in una nuova veste editoriale. E’ una pubblicazione che segue ad altre eccelse opere di ricerca, salvataggio e valorizzazione che Jean-Paul Van Mierlo con la sua Fondazione ha già realizzato.

 

 

 

 

Il meeting consentirà agli appassionati di visionare e acquistare i cd e vinili prodotti in questi ultimi anni, e che hanno ulteriormente arricchito il già esteso catalogo dell’Artista. Le riedizioni di “Cinematic”, “5:AM”, “Beautiful Ammunition”, come anche la riedizione degli “Amsterdam Tapes” del 1996 (a suo tempo poco distribuiti e divenuti ben presto una rarità), saranno quindi nuovamente a disposizione del pubblico.

 

 

 

 

 

E’ possibile per gli appassionati italiani prendere parte a questo splendido meeting, cui parteciperanno i musicisti inglesi e olandesi e tutta la comunità di amici di Adrian e della band, come già avvenuto in precedenti meeting in Olanda e in Inghilterra.
L’aeroporto di Rotterdam è sicuramente la meta più comoda da raggiungere, per poi recarsi a L’Aia e quindi a Zoetermeer.
I biglietti per l’intero evento (presentazione del libro, Tour e concerto) possono essere acquistati tramite il sito del Club: https://poppodiumboerderij.nl/en/programma/adrian-borland-the-sound-a-retrospective/ 
https://poppodiumboerderij.nl/en/contact/
e qui è anche possibile (in inglese e olandese) consultare il programma completo dell’evento, con orari e appuntamenti.

 

Giuseppe Basile
04/02/2024 © Geophonìe

 

 

 

STORIE DI COVER BAND

I Nocturne a Barcellona, da sinistra Mario Greco, Marco Venzo, Ombretta Rossi, Maurizio Battistella.

Si formano e si sciolgono. Si ricostituiscono e tra loro si rimescolano. Sono le cover band (o ‘tribute band’, come preferiscono farsi chiamare) che imperversano nei circuiti underground dell’Emilia Romagna e del Lombardo-Veneto.

Le loro sono storie di vita, prima che  musicali: perché quando l’amore per certi artisti fa parte di te, quella musica diventa vita, la tua vita, e a tutti i limiti del progetto non si pensa più. A dispetto di mille problemi si sale sul palco, sempre e comunque, percorrendo centinaia di chilometri, caricando e scaricando strumenti da automobili piene zeppe come furgoni, spesso per pochi soldi, poche speranze. Ma con un amore nel cuore a cui non puoi resistere, che non puoi sopprimere, anche quando tutto consiglierebbe di farlo, o almeno, di provarci.

L’idea di una cover band è, per sua natura, un progetto perdente. In sè stessa nasce già con un limite.  Si decide di portare in scena la musica dei propri idoli di fronte a un pubblico che nel migliore dei casi è composto da ‘reduci’, sopravvissuti di un’altra era musicale, e che per questo trascorre queste serate in un clima di visibilio collettivo, divorato dalla nostalgia, dalla propria storia generazionale;

E nel peggiore dei casi è composto da occasionali avventori, testimoni di un’altra età, ragazzi distratti che non hanno conosciuto Bowie e Lou Reed, che non si emozionano di fronte a ritmi forsennati o atmosfere oscure, a scenari di un altro mondo in cui il disagio, la solitudine, l’emarginazione, o anche la protesta collettiva, sociale, politica, culturale, diventavano anche estetica, espressione artistica, ricerca sonora.

Cosimo Mitrugno, Permanent (24.04.2022, Bologna, Locomotiv). G.Basile © Geophonìe

Il pubblico dei più giovani non è traghettato verso quegli scenari artistico-sociali descritti dagli artisti illuminati che le cover band ancora celebrano e onorano con la loro militanza sui palchi: ma non ha alcuna importanza. Quando i grandi amori sono davvero grandi, sono eterni. E le cover band sanno di non potersi sottrarre a questo imperativo categorico che le identifica,  che caratterizza le storie personali di questi musicisti off, ma in fondo poi non così off come può apparire.

Molti di loro hanno studiato per anni e anni, hanno provato migliaia di volte quei brani che i loro idoli avevano regalato al mondo, e a volte sanno suonarli persino meglio degli originali. Per questo certe serate sono commoventi, serate di testimonianza, cariche di fierezza, e dunque molto più vere, vive, autentiche dello show-business finto e stereotipato cui assistiamo oggi.

Alice Costantini, Permanent (Cotignola, 12.02.2022, Beer Garden). Giuseppe Basile © Geophonìe

 

 

 

I Permanent, sbalorditiva tribute band veneta, dopo circa 150 serate in giro per tutto il Nord Italia, raccontano imprese che hanno ormai costituito un tassello glorioso delle loro storie personali, imprese che non si dimenticano. Come quella di una notte a Berlino, ospiti di un prestigioso club dark wave, e con la benedizione di Peter Hook. Sul palco, uno dei componenti (il chitarrista) esegue insieme ai suoi compagni i capolavori di Ian Curtis davanti a un pubblico europeo attento e qualificato, mentre sua moglie sta per partorire in Italia, ma gli ha detto ugualmente di andare, ci sono cose che si debbono fare per forza, a cui non puoi sottrarti. S’incrociano sogni e destini, la nascita di un figlio e la luce del palco rappresentano in quello stesso momento uno zenith personale, un traguardo, un momento di gloria da vivere e che resterà.

E i Nocturne, tribute band anch’essa veneta che porta in scena il repertorio di Siouxsie And The Banshees, raccontano di essersi  formati quasi per gioco: una volta sul palco, però, la band realizza la propria potenza e la passione del pubblico, e quindi ora prosegue, prosegue, sulle strade di una dark wave che si scoprono ancora così lunghe e profonde, animate dai fantasmi di ieri, dai tanti reduci, ma anche dai nuovi cultori, gente di tutte le età, appassionati sparsi in tutta Europa che all’improvviso, in un giorno di questi da poco trascorso, convocano i Nocturne sul palco di un club esclusivo di Barcellona per una serata mistica.

E’ un circuito, quello delle tribute band nordiche, sempre in fermento e pieno di vitalità: vi sono quelle stabili e collaudate, come i Primary, piemontesi, interpreti del repertorio di Robert Smith e The Cure, ed altre più fluide, formazioni che vanno e vengono, che talvolta si fondono, si scindono, muoiono e risorgono tra defezioni e nuovi ingressi, tempi morti e attese, cadute e risalite alla ricerca di nuovi spazi, spiragli attraverso cui portare ancora sul palco la fedeltà alla propria musica.

I Golden Soldiers, ad esempio, una tribute band veneta di The Sound, ha vissuto varie fasi con formazioni miste, anche con inserti dei Permanent, in ordine sparso. Ma per la musica di Adrian Borland e The Sound, recentemente, il testimone sembra essere passato nelle mani di una nuova formazione bolognese, i Total Recall, gruppo che fa base al Gallery16, locale di cultori dalle parti di via Ugo Bassi ove si radunano duri e puri gli amanti di una musica new wave d’avanguardia degli anni ’80. Le serate animate da un veterano collezionista,  DJ Tetro, sono un’autentica scuola di cultura musicale con set list eccelse ormai impossibili da ascoltare altrove.

Si va dai Wire ai Tuxedo Moon, dai Magazine ai Devo, con vinili d’epoca rarissimi, versioni sconosciute di brani da discoteca tecnologica d’epoca, ritmi industriali tra Sheffield e Manchester, Cabaret Voltaire e Joy Division. E se sul palco i Total Recall scatenano la Sound-mania, specie quando accompagnati da conversazioni con Giuseppe Basile, dai suoi libri e da stralci di proiezione del DVD sulla band di Wimbledon, la serata si fa interessante, divulgativa, ma anche carica di emozioni.

 

I bolognesi Total Recall, Tribute-Band di The Sound: da sinistra Andrea Sgarzi, Massimo Panico, Alessandro Fioravanti, Franco Pietralunga, Sandro Sgarzi (G.Basile © Geophonìe)

Il Gallery16 di Bologna è come il Blackstar di Ferrara, come il Circolo Arci di Parma, l’Osteria del Fico di Cremona, luoghi di cultori musicali, dove gli appassionati si ritrovano abitualmente a conversare di temi musicali e storie di provincia. L’adrenalina, però, in questi anni scorre anche in Romagna, in luoghi che hanno attratto moltissime tribute band.

Il Beer Garden di Cotignola (Ravenna) è ormai uno dei covi preferiti dal popolo della dark wave, che vi si riversa con puntuale abitualità, per vedere i Sanctuary Of Love, potentissima band che interpreta il rock energetico dei Cult, ma per gli stessi Nocturne, Permanent, Total Recall, Golden Soldiers, Hydrogena e diversi altri. Serate retrò, certo, ma con sonorità vive e fisiche, e con musicisti in carne e ossa carichi di passione.

La nostra Associazione Culturale Geophonìe ha sempre cercato di valorizzare tracce, ricordi, cimeli. Storie minime o grandi storie. Cronache, reportage fotografici, sonorità connesse ai luoghi (“geo” – “phonìe”), parole e ricordi, narrazioni. E queste vicende, questi piccoli o grandi eventi, sono la materia delle nostre documentazioni.

Marcello Nitti © Geophonìe
26.02.2023
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