C’è anche un po’ di Parigi nei sogni di The The
ROCK/E’ uscito il primo “trentatrè” di Matt Johnson. Il titolo è “Soul Mining”.
Dopo quasi un anno di attesa, Matt Johnson in arte The The ci regala la sua prima opera a 33 giri, dal titolo “Soul Mining”. La label Some Bizarre ancora una volta ha colpito il bersaglio: gli album che produce possiedono un potenziale di vendita fra i più alti in Inghilterra (vedi Soft Cell, Marc and the Mambas, Psychic Tv).
Per questa occasione “Soul Mining” contiene un E.P. con una nuova versione di “Perfect”, già edita nei primi mesi di quest’anno. Dunque, il nostro Matt sembra essersi ripreso dal malanno agli occhi che fece penare la scena musicale. E qui naturalmente lo ritroviamo con tutto il suo buon gusto e con tutta la sua voglia di fare.
L’album contiene sette brani, fra i quali “Uncertain Smile” (già pubblicato come singolo lo scorso anno), brano riproposto con un nuovo abito: un piano jazzato a metà del pezzo insegue i sorrisi e gli ammiccamenti dei sogni di Matt, ci coinvolge e ci riempie di nuova forza. “Soul Mining” che dà il titolo all’album, insieme con “This is the day”, sono altre due gemme che vanno ad incastonarsi nella raccolta; la prima dolce e sensuale, la seconda ricca di colori e di atmosfere parigine dovute soprattutto alla fisarmonica.
Matt Johnson è bravo. Usa i synths con molto calore e preferisce i colori vivaci, ma mescolati in nuove soluzioni. Sicuramente il disco è consigliabile a tutti, e non esiste pericolo che il lungo ascolto conduca alla noia, dato che ogni composizione contiene momenti intimi e suggestivi. Valido è l’aiuto degli amici di Matt, come Zeke Haniyka alla batteria (quello degli Orange Juice) o Camille Hand al basso.
L’affiatamento è evidente, anche dovuto all’abilità di Matt in sala di registrazione. Quindi dopo lo scioglimento dei Soft Cell, Matt Johnson è diventato la punta di diamante della Some Bizarre e Stevo, boss dell’etichetta, sta già pensando a un 1984 in grande stile per il suo pupillio. Interessante anche il design in copertina. Una donna consumata dal vizio e certamente dura, disegnata a tratti frastagliati.
Marcello Nitti © Geophonìe