Da San Francisco ecco i benefattori del rock.
E’ americano, è solido, dal sound ben definito.
Sorvoliamo l’oceano. In California troviamo una città, San Francisco, in continuo fermento. Forse la città più europea degli States, la città dei Jefferson Airplane, dell’acid rock e dei dimenticati hippies.
Oggi anche a San Francisco aumentano gli stili: bands elettroniche, numerosi gruppi punks e decine di gruppi rock che hanno trovato nell’etichetta “415 Records” un valido aiuto per essere conosciuti nel mondo.
I Romeo Void sono autori di un rock tipico americano, ma con in più la voce di Debora Lyall la quale caratterizza con il suo modo rap (a volte) il loro sound. Si sono fatti conoscere nel 1981 con la pubblicazione di “It’s a condition” con una splendida copertina in grigio, che faceva capire come il gruppo si orientasse su modelli diversi dagli stereotipi americani.
“Myself to myself” contenuta nell’album era il loro brano che più faceva presa dal vivo. Ma l’affermazione i Romeo Void l’hanno ottenuta lo scorso anno con l’uscita del secondo album “Benefactor”, solido rock americano: basso e batteria, cuore e polmoni, e il sax sicuro ed efficace.
In “Benefactor” troviamo “Never say never” pubblicata come singolo alcuni mesi prima, autentico inno del gruppo. Il brano fa il giro del mondo e adesso il gruppo è particolarmente conosciuto in Inghilterra.
Complessivamente il sound dei Romeo Void è ben definito. L’unico rischio che corrono è quello di ripetersi se si lasceranno andare a un successo improvviso. Per chi ama ancora quei gruppi che suonano un buon rock, non certo alla “Saxon” o “Wishbone Ash” potrà trovare in questa band californiana un nuovo punto di riferimento.
Marcello Nitti©Geophonìe