A Taranto gli Ultravox.
Domani sera al Tursport (nel campo di calcio) l’attesissimo concerto che aprirà il tour europeo del complesso rock.
Cominciati i sopralluoghi. Poi il relax: piscina, passeggiate in città, donne e birra.
Puntualissima come nello stile inglese, ieri pomeriggio è arrivata la prima parte della carovana degli Ultravox. Il gruppo inglese che da domani, con il concerto tarantino del Tursport, prende il via per la tournèe europea. Il quartier generale è l’Hotel Delfino.
Indescrivibile l’atmosfera che ha immediatamente popolato la hall dell’albergo dopo le 16,30. Il portiere che a malapena riesce a distribuire le chiavi di ciascuna stanza prenotata con largo anticipo, gli zaini e gli imponenti valigioni, su cui sono incollati adesivi a non finire, abbandonati qua e là. Una sarabanda di tipi e di colori. Chi con i capelli lunghi, chi con la chioma rasata, chi con stivaloni chi con ciabatte (o addirittura a piedi scalzi). Il fattore che immediatamente li accomuna, oltre a una invidiabile serie di magliette con su scritto i nomi di altri prestigiosi gruppi del Regno Unito (Duran, Simple, Spandau o Sky), è una prima ricognizione al bar dello stesso albergo: birra per tutti e fuori sull’enorme balconata a godere il panorama, schizzandosi sulla faccia la birra che esce dal barattolo dopo averlo violentemente agitato. Non si contano le gags. Qualcuno brontola, qualcun altro lo sfotte: uno ha un walkman e ascolta musica, un altro lascia cadere gli indumenti nella hall e va a fare il bagno in piscina. Tutti insieme bissano la prima lattina di birra. Tra una birra e l’altra giunge la notizia dal road manager, che l’appuntamento, più tardi sempre nella sala d’aspetto, con gli organizzatori locali è fissato per le 18.
Cominciano i primi sopralluoghi al Tursport: è una carovana di auto diesel, tutte con targhe inglese, un paio di camper. Per strada, lungo Viale Virgilio, chi in auto, chi a passeggio, si volta a guardare la fila di mezzi: “è arrivato il circo americano”, dice qualcuno; “no, le taghe GB sono inglesi, può essere quello di Billy Smart”, commentano altri. Ma niente di tutto questo, anche se la carovana ha qualcosa di circense, oltre alla vita gitana a cui sono costretti artisti e tecnici. Sono una quindicina al sopralluogo. Restano soddisfatti dell’impianto, del campo di calcio su cui monteranno l’imponente palco. Come geometri incaricati dal Comune, fanno calcoli a mente e tracciano solchi; qui va lo stage, qui le transenne. I Tir, numerosi, sarà un problema parcheggiarli tutti all’interno. Dentro questi grossi mezzi, enormi cassoni con su scritto a vernice bianca: Cann, Cross, Currie e Ure: gli Ultravox. Ognuno di loro con la strumentazione occupa quasi un Tit. Warren, Chris, Billy arrivano più tardi. Midge in serata. Si godono gli ultimi scampoli di relax, da domani al lavoro. Midge Ure e Chris Cross, uno chitarrista e voce, l’altro bassista e tastierista, in Italia sono di casa. Appassionati di motori spesso trascorrono tra la Francia e l’Italia un bel po’ di ferie. In Francia, come scrivemmo tempo fa, durante un viaggio di piacere i due musicisti inglesi sono stati alleggeriti di mezzi e bagagli: ora amano solo l’Italia, Venezia in particolare…
Hanno voluto dedicare proprio al nostro Paese le primissime date dell’european tour, un banco di prova importantissimo. Nel corso dei concerti Ure e i suoi compagni dovranno ribadire l’indiscutibile leadership in campo rock di cui godono da anni attraverso una serie di avvicendamenti e svolte musicali. Ogni scelta, lo ripetiamo, è stata ragionata: gli Ultravox con intelligenza hanno amministrato la loro immagine fino ad essere sofisticati nel look e nel suono. Incravattati anziché no, hanno realizzato uns stupendo video (uno della serie che vedremo stasera e in replica domani pomeriggio su Italia Unoa “D.J. Television” condotta da Claudio Cecchetto), quel “Dancing with tears in my eyes” che riesce a dare grande spessore al tessuto musicale. I clips sono diventati l’autentica forza della formazione, “Lament”, il recente album della band, è stato per intero visualizzato. Primo posto in classifica (discografica e video).
E torniamo al concerto di domani al Tursport. E’ la vigilia e diventa un dovere dare un paio di suggerimenti a chi fosse interessato ad assistere allo spettacolo: per chi non avesse acquistato il biglietto suggeriamo di farlo in prevendita evitando così lunghe file ai botteghini o, peggio ancora, di cadere nelle grinfie dei soliti bagarini che venderanno gli ingressi a prezzi elevatissimi. Altro suggerimento, per evitare lunghe code o intasamenti con le auto, è quello di seguire le numerose segnalazioni seminate lungo il vialone che porta in via del Faro, a San Vito. C’è un capiente parcheggio per oltre tremila auto.
Claudio Frascella (Archivio Geophonìe)