Dischi. Vi segnalo i “Passions”, con una Gogan dalla voce elegantissima.
Vi propongo i “Passions”. E ve li propongo raccontandovi un mio ricordo personale. E’ il 2 dicembre 1982. I “Passions” sono attesi a Ginevra, in Svizzera. Acquisto il biglietto in prevendita e cerco di immaginare se dal vivo il gruppo riuscirà a confermare quel talento che dimostra negli album. Arrivo in netto anticipo sull’orario del concerto e, dopo aver bevuto qualcosa, mi sistemo proprio sotto il palco, insieme con un amico. Alle 21, puntuale come un orologio svizzero, il gruppo fa il suo ingresso, e immediatamente le note di “The Swimmer” inondano il grande salone del 1700 dove si svolge lo spettacolo. Il pubblico, poco numeroso, si dimostra subito svogliato, applaude timidamente alla conclusione di ogni brano. Ma, ad ogni modo, lo spettacolo cresce in qualità canzone dopo canzone. Tanto che, dopo la prima mezzora, stiamo delirando per “I’m in love with german film star”, una versione impossibile, con una nuova al sax e alle tastiere, che accompagna i Passions in tour.
Barbara Gogan, con la sua voce elegantissima, sciorina via via tutti i migliori brani: la favolosa “Into Night”, la toccante “Sanctuary”, la veloce “Jump for Joy”. Il pubblico è appagato, tutti si mettono in movimento, i bis sono addirittura quattro. Entusiasmante. Barbara ringrazia in francese e la sua esile figura scompare dietro le quinte, dove la raggiungo per poterle parlare.
La chiacchierata ha luogo in uno chalet-ristorante, con Barbara che tra un boccone e un bicchiere di vino mi racconta quanto le piacerebbe poter suonare in Italia. Per il resto, abbiamo parlato come due vecchi amici. Alle tre del mattino ci salutiamo. Barbara mi garantisce che presto verrà in Italia. Andiamo a casa sotto un cielo stellato, con le luci notturne di Ginevra e la musica dei Passions come colonna sonora.
Marcello Nitti © Geophonìe