Il progetto del prossimo Medimex in Puglia, sul tema del punk-new wave, anche se ancora in fase di definizione, ha destato l’interesse di tribute band nazionali e  circuti culturali, specie nel Nord Italia. Anche i Nocturne continuano a promuovere e diffondere questa musica che dagli anni ’80 sino a tutt’oggi non ha mai smesso di esercitare un fascino notevolissimo.  Alcune formazioni hanno già una storia nel clubbing italiano, altre si propongono oggi, a dimostrazione di quanto ancora vitale sia un genere e un ambiente artistico che continua a proporsi, a rinnovarsi e a produrre.

 “Abbiamo formato la band a Bassano del Grappa in tempi abbastanza recenti, nel 2018” – racconta Ombretta – “nelle prime nostre apparizioni abbiamo esordito con il nome NoBlinkers. L’intento era quello di celebrare le principali bands della new wave come i The Cure, The Sound, Killing Joke e Siouxsie and The Banshees. La formazione era così composta: Shadine Reds (voce); George Blased (chitarra); Mark Hook (basso); Morris Le Baptiste (batteria). In seguito al successo di un nostro  live al Dublin Castle Camden a Londra, il 5 ottobre del 2018 – dove ci era stato chiesto esplicitamente di eseguire solo brani di Siouxsie and The Banshees – la band, rientrata in Italia, ha deciso di cambiare il nome in NOCTURNE – Siouxsie and The Banshees Tribute Band. La formazione è rimasta la stessa ma con l’inserimento un nuovo chitarrista, Luke Ritz. Con lui si è instaurato da subito un rapporto costruttivo e di continua crescita. Siamo un gruppo accomunato da una grossa passione nei confronti di Siouxsie, siamo entrati subito in sintonia”.

Abbiamo chiesto ai Nocturne quali sono state le prime tappe del loro percorso.

 “L’esordio dei Nocturne in Italia è avvenuto al “Vinile” a Rosà (VI) il 12 aprile 2019, luogo cult della scena punk degli anni 70-80-90 e tuttora. Altro locale storico è il Black Star a Ferrara, dove partecipiamo spesso agli eventi principali delle loro programmazioni, come la reunion di band post punk per la festa di Halloween: il  31 ottobre 2019 eravamo lì con altre band nazionali, serata emozionante. Molti appassionati, quella sera, hanno riconosciuto la grinta, l’ermetismo, l’essenzialità e la nostra capacità di reinterpretazione dei brani, noi cerchiamo di riproporli con una nostra visione,  pur mantenendo l’essenza dei pezzi originali”.

La storia musicale dei componenti attuali dei Nocturne parte da lontano …

“Si, è vero. I “Frigidaire Tango”, di cui fa ancora parte Morris Le Baptiste, suonarono come gruppo spalla dei The Sound nel febbraio del 1983”, continua Ombretta. E il batterista Morris racconta: “I Sound avevano in programma alcune date nel Nord Italia, il 14 nei pressi di Bologna (Teatro Disco Puntacapo), il 15 a Milano (Teatro Orfeo), il 16 a Vicenza, il 17 a Firenze (Manila) e il 18 nei pressi di Brescia, precisamente a Rezzato. Dopo quattro date erano terminati i soldi della produzione per pagare le spese dei Frigidaire ma Adrian Borland ci volle con loro per terminare il tour pagando di tasca sua le spese necessarie. Gesto generoso da parte di Borland, persona riservata e discreta”.

Morris ci racconta un altro aneddoto.

“Ricordo che il batterista Mike Dudley si presentava in taxi ad ogni data, faceva il sound-check e rientrava in taxi all’albergo, poi al momento del live ritornava, sempre col suo taxi. Non riuscii mai a confrontarmi con lui riguardo il nostro strumento, preferiva ritornare in albergo e rispettare uno stile di vita sano.  A vederli erano ragazzi tranquilli” – dice Morris – “erano semplici, lo saranno ancora adesso credo … quando però salivano sul palco e iniziavano a suonare si trasformavano. Tutta la loro energia si sprigionava con una forza dirompente alla quale non potevi sottrarti. Il nome della band non poteva essere più azzeccato”.

Abbiamo conversato con i Nocturne parlando dei motivi del loro interesse specifico per Siouxsie.

“Inizialmente l’interesse della band era rivolto a diversi gruppi, come già detto. L’interesse specifico per Siouxsie è nato dopo aver visto il live della band alla “Royal Albert Hall” a Londra, con Robert Smith alla chitarra. In quel concerto strepitoso, dove l’incipit è affiddato alla “sagra della primavera” di Igor Stravinsky, ci sono i brani più belli della discografia dei Siouxsie and The Banshees, da Israel che apre il concerto, a Melt, Painted Bird, Spellbound, Arabian Knights, Monitor, Sin in my heart, Halloween: tutti brani raccolti nell’album “JuJu” dove la chitarra fa la differenza con John McGeoch.  

E’ l’album più apprezzato dalla critica, e considerato anche da noi una pietra miliare del post punk proprio per l’utilizzo non convenzionale della chitarra e le performance vocali di Siouxsie. Amiamo molto anche gli album precedenti, naturalmente: “Kaleidoscope” con tracce come Happy House, Christine, Paradice Place e “The Scream” che fu un punto di riferimento per altre band importanti del periodo come ad esempio per i Joy Division, e che raccoglie brani per noi fondamentali, come Hong Kong Garden, The Staircase e Mirage”.

E’ un momento difficile per i progetti ….

“I progetti futuri, vista l’emergenza Covid, si focalizzano sulla ripresa dei live nei luoghi ove la musica dei Siouxsie and The Banshees è apprezzata. Recentemente, grazie alla presenza nella band di Morris,  abbiamo iniziato a scrivere brani inediti. I “Frigidaire Tango” sono un’origine di cui andiamo fieri, fu una band che agli inizi degli anni ‘80 attirò l’attenzione dell’ambiente musicale alternativo. Proprio in questo periodo, visto il riposo forzato, ci stiamo dedicando agli arrangiamenti, ma anche alla nascita e allo studio di un nostro nuovo progetto”.

Chiediamo ad Ombretta, la Siouxsie della band, quale possa essere il senso di una tribute band oggi, con una musica che guarda al passato ed un pubblico attuale ormai lontano dal clima culturale di quegli anni ….

“I Nocturne cercano di riproporre i brani dei Siouxsie and The Banshees richiamandone, quanto più fedelmente possibile, alcune di quelle atmosfere sonore. E’ uno spettacolo che cerca di trasmettere anche il valore di certi dettagli: l’aspetto visivo ha la sua parte, il make-up pesantissimo, la parrucca nera, quegli abiti sado-maso, erano lo specchio di un disagio e delle difficoltà che la società di quei tempi esprimeva anche attraverso l’abbigliamento, oltre che attraverso i testi e le sonorità. Tutto aveva un significato ben preciso e per comprendere i messaggi di questi gruppi punk occorreva una certa sensibilità musicale, una preparazione. Il prodotto artistico che emerse da tutto questo fu di alto livello, creò una nuova estetica, il fascino suadente e inquietante, ma allo stesso tempo elegante di Siouxsie Sioux, fu di grande impatto, fu un personaggio originale ed eclettico. L’attuale cultura musicale è ben lontana da quelle atmosfere. L’attuale mercato, le trasmissioni televisive sono legate all’apparire e ad “avere tutto subito senza fare fatica” …  sappiamo benissimo che non funziona proprio così!”

Il Medimex potrebbe essere un momento di grande festa, con incontri speciali che gli “addetti ai lavori” hanno desiderato per lunghi anni.

“Abbiamo letto sui giornali che tra i nomi degli artisti richiesti potrebbe esserci proprio quello di Siouxsie, sarà difficile, sappiamo che lei è lontana dalle scene da diversi anni, ma chissà: noi vogliamo sperare. E ci piacerebbe tanto essere lì. Un raduno delle migliori tribute band italiane sarebbe un momento di aggregazione che passerebbe alla storia, e che difficilmente si ripeterà. La manifestazione del Medimex ci sembra adatta, vista la varietà dell’offerta di eventi e la pluralità di location che pare possano essere scelte, tra i capoluoghi e quei fantastici Comuni della provincia pugliese. Conosciamo bene la storia della new wave degli ’80, e di quei primi eventi che si realizzarono proprio lì”.

(04.04.2021) Marcello Nitti © Geophonìe