Corriere Del Giorno (Marcello Nitti © Geophonìe)

DISCHINOVITA’
Un album fallimento.

E’ uscito “Let’s Dance”, eccola l’ombra di David Bowie.

Il 12 aprile scorso è apparso in contemporanea in diversi paesi il nuovo album di David Bowie dal titolo “Let’s Dance” . Tutti i timori e le paure dei fans purtroppo hanno avuto ragione sull’ottimismo. La delusione è stata enorme. Cerchiamo di esaminare brevemente il lavoro di questo artista ormai pago, e spendiamo qualche parola sugli uomini che lo hanno accompagnato nelle registrazioni.

Questa volta Bowie si è fatto aiutare da Nile Rodgers, l’inventore degli “Chic” vale  dire disco-music per eccellenza. La produzione è quanto di più disumano possa esistere, e lo studio di musicisti che lo accompagna è composto soltanto da bravi artigiani senza creatività.

Al fiasco dell’album ha forse contribuito perversamente il cambio di casa discografica che Bowie ha operato l’anno scorso abbandonando la Rca e accettando l’offerta di 17 miliardi di lire della Emi. Probabilmente l’urgenza di recuperare almeno un’aliquota del denaro investito ha suggerito alla Emi di pretendere da Bowie un prodotto molto commerciale che mirasse al mercato americano.

La registrazione è perfetta, ma slitta in una monotonia spaventosa. Le prime delusioni sono sopraggiunte con il singolo pubblicato a febbraio (appunto “Let’s dance”) riportato poi fedelmente nell’album, e inoltre da una nuova versioe di “Cat people” di Giorgio Moroder qui riletta e riarrangiata in chiave blues funk.

Altri due colpi bassi vengono dal remake di “Criminal World”, brano senza infamia dei “Metro”, gruppo ormai spento (datato 1977), e da “China Girl”, stupendo pezzo composto da Bowie e Iggy Pop peraltro già contenuto nell’album dell’ex “Stooges” “The Idiot”.

La nuova versione di Bowie a parte la sua voce è senza grinta.

E con questo abbiamo praticamente esaurito metà album. I brani che rimangono, “Sheke it” (ridicolo) e “Ricochet” (palloso) sono da dimenticare. Restano ancora “Without You”, un brano lento e senza mordente, e la stupefacente “Modern Love” dove possiamo ascoltare finalmente qualcosa di degno. “Modern Love” è David Bowie al 100%, struttura alla Ziggy Stardust e voce da padreterno.

Forse questo “Let’s Dance” è la prima battuta d’arresto. D’altronde brani come “Ashes to Ashes”, “Heroes”, “Boys keep swinging” e molti altri, sono difficile da scordare.

C’è da dire infine che, mezzi a disposizione, Bowie potrà essere goduto dal vivo considerato che tra i suoi incontabili impegni soprattutto cinematografici si esibirà in concerto il 19 maggio a Bruxelles; il 20 a Frankfurt; il 21 a Monaco; il 24 a Lione; il 26 a Frejus-Saint Tropez; il 29 a Nantes; 2,3 e 4 giugno a Londra – Wembley; il 5 e 6 a Birmingham; l’8 a Parigi; 14 e 15 a Essen (Germania); il 7 a Bad Segerberger; il 20 giugno a Berlino Ovest.

Marcello Nitti