DOLCEAMARO. Poesie, Racconti e Saggi di Carlo Amico

2“Dolceamaro”, il libro postumo di poesie e scritti di Carlo Amico, è stata la prima realizzazione editoriale curata in questo 2014 dalla nostra associazione. La vicenda è ormai nota, specie dopo la presentazione dell’opera avvenuta il 29 dicembre al Teatro Turoldo di Taranto, città natale di Carlo,  e dopo vari articoli di stampa che hanno reso pubblica la storia di questo autore e dei suoi scritti.

Il 13 novembre 2012 Carlo Amico, laureando in filosofia all’università di Lecce, viene a mancare. I genitori raccolgono i suoi scritti, per lo più poesie, redatte su un quaderno. I versi sono scritti quasi sempre senza cancellature, di getto, con minime correzioni. La lettura dei suoi componimenti risulta sorprendente, diviene una sorta di enigma, un percorso profondo e interiore, silenzioso, che col tempo induce i genitori a condividere riservatamente questi preziosi componimenti con pochi intimi.

E’ casuale l’incontro con la nostra associazione Geophonìe. Ricevuto il manoscritto, Giuseppe Basile e Concetta Ingrosso avvertono una sensazione di disagio e d’insicurezza, lasciano emergere dubbi sulla fattibilità di una pubblicazione affidata ad un’associazione (Geophonìe) di natura amatoriale e non professionale: sospettano di maneggiare un’opera di particolare valore, tanto da suggerire di sottoporla ad altri per un giudizio e una valutazione più tecnica.

1525755_10202878902443365_1025689651_nA interessarsi degli scritti di Carlo è Mario Desiati (scrittore, poeta e giornalista pugliese, collaboratore di Mondadori, Fandango Editore, L’Unità  e Repubblica, finalista al Premio Strega nel 2011, autore di recenti romanzi di assoluto successo), il quale scrive a caldo le sue impressioni ai genitori, svelando, con la tipica sensibilità e competenza di chi sa, i reali valori dei testi, analizzandone i significati, cogliendone appieno, e complessivamente, il senso.

Da quel momento, consapevoli dell’unicità dell’opera, si può decidere di farne l’uso più opportuno, di portarla alla luce nel modo adeguato, consono e rispettoso del suo pregio. Geophonìe, in questo, non sembra la soluzione ottimale, per la sua natura non commerciale, per la sua struttura non specificamente “editoriale”, in senso stretto.

Ma Vincenzo Amico e Mariella Semeraro decidono ugualmente di affidare alla nostra associazione la produzione e la pubblicazione. Il libro viene elaborato graficamente e stampato a Modena, presso Grafica Studio, dagli esperti Maurizio Ferretti  e Tania Toma.

Il 29 dicembre 2013, a Taranto, in un teatro gremito, Dolceamaro  vede la sua prima divulgazione. Realizzato a cura dei genitori di Carlo, interamente da loro finanziato, e gratuitamente distribuito, “Dolceamaro” è stato immediatamente apprezzato e amato dalla comunità locale che si è interessata alla sua storia.

Foto Amnesty 25.04Carlo Amico era stato sostenitore di Amnesty International e i suoi pensieri universali, le sue parole profonde, hanno trovato ampia eco e risonanza anche in occasione della 29° Assemblea Nazionale dell’Istituzione tenutasi a Bari lo scorso 25 aprile, ove alcuni dei suoi vertiginosi versi sono stati letti pubblicamente.

E’ inutile rimarcare che da tale fortuito incontro (tra Geophonìe e la famiglia di Carlo) si sono impressi in noi segni profondi: merito delle parole di Carlo, e di questa realizzazione editoriale che ci ha unito,  per la quale andiamo orgogliosi.

Giuseppe Basile © Geophonìe
Diritti Riservati

 

DOLCEAMARO: IL LIBRO

IL SOLCO ROVENTE DI UNA GENERAZIONE. Piccoli appunti sugli scritti di Carlo Amico

Di Mario Desiati

Mario Desiati presenta "Dolceamaro", Teatro P.Turoldo 29.12.2013

Mario Desiati presenta a Taranto “Dolceamaro”, Teatro P.Turoldo 29.12.2013

C’era una volta, un ragazzo. Jack era il suo nome; un nome come tanti penserete. Ma lui non era come tanti, o no. Era diverso da chiunque conoscesse, forse addirittura da chiunque altro abitasse sulla Terra. Perché mai direte voi: forse per via del carattere, o del fisico. E poi come fa una persona a essere radicalmente diversa? Lo è nell’anima: in questo caso nelle anime. Perché in Jack vivevano due anime, due lati completamente distinti…

In questo incipit del primo racconto che apre la sezione centrale della raccolta che state per leggere, ho provato a sostituire il nome Jack con quello di Carlo e ho forse capito solo allora quanto vario e potente fosse questo libro. Quante anime contenesse il volume e anche il suo autore.

Un pomeriggio d’estate entrò nella mia vita la scrittura di Carlo Amico. Fui contattato dalla madre Mariella che in una gentile e asciutta mail mi donava l’onore di leggere gli inediti del figlio scomparso lo scorso novembre.

Nelle righe che seguono ho provato a ripercorrere alcuni punti salienti della produzione letteraria di Carlo Amico. Per farlo mi sono lasciato guidare dall’emozione, soprattutto nella parte filosofica dove non ho le necessarie competenze per poter esprimere un adeguato parere sul valore degli scritti, posso però con certezza condividere con chi si incamminerà nelle pagine che seguono, delle piccole illuminazioni che ci fanno arrivare quanto a meno a sfiorare alcune delle mille anime del suo autore.

Quanto alla poesia e al racconto, leggendo il file degli scritti ho scoperto la voce di uno scrittore vero, e se dovessi inserirlo in uno schema direi che si tratta di quella linea letteraria pugliese che da trent’anni ahimè caratterizza alcune delle nostre voci più potenti. Quella che chiamo “I sentieri interrotti”: comincia da Stefano Coppola, passando per Salvatore Toma, Antonio Verri, Claudia Ruggieri e arriva a comprendere oggi anche la voce di Carlo Amico. Autori che non hanno avuto modo di esprimersi nelle loro massime potenzialità, ma che nella loro giovinezza prima di essere colti dalla morte prematura hanno mostrato un sintomo di grandezza.

Grazie alla scrittura i poeti continuano a vivere anche quando non ci sono più. È una delle regole auree, una massima che aleggia dentro l’uomo che spesso nei maggiori momenti di conflitto e attrito affida al simbolo il segno di un messaggio…

Se dovessi giocare con un luogo comune che indica i poeti con l’anima candida dei bambini e i filosofi con l’anima temprata dei vecchi, affiderei a Carlo Amico il riassunto di questa massima. Carlo Amico è andato via a vent’anni, ma aveva nel cuore due spiriti, l’innocenza di un bambino “che chiede cos’è la guerra” e la saggezza di un anziano barbuto che ascolta i suoi simili nell’agorà.

Esemplare nel senso di tale dualismo i versi che seguono: i bambini la sanno più lunga,/sanno che Babbo Natale non si vede/perché non c’è, o almeno lo sapranno./E poi che furbizia è mai questa?!/Se si vive di menzogne, vanno credute vere!/Son d’accordo con voi: si vive meglio/con l’aiuto di sogni e fantasie,/salvano dalla pazzia della ragione./Ma non è peggiore la malattia/di chi è sveglio e procede nel buio/per fingere la notte?

Gli scritti di Carlo Amico si articolano in due parti che rappresentano la personalità intellettuale dell’autore che andava facendosi. Il poeta-narratore e il saggista. Nella parte poetica si mostra la voce più malinconica, echi romantici e un lirismo che si mischia con una tensione narrativa come parte della poesia dei trentenni di oggi quali Massimo Fantuzzi, Gilda Policastro o certe prove di Marco Giovenale.

Estendo qui di seguito una poesia piuttosto significativa per dimostrare il lavoro di Carlo Amico orientato a dare nella poesia più narrazione possibile.

Per coloro che aspettano nella pioggia,
la propria ragazza venire;
per le donne che sopportano ogni cosa,
solo per essere chiamate “mamma”;
per il bambino che guarda lo schermo
e chiede: «cos’è la guerra?»
per due amici che litigano in macchina,
che sanno quanto poco durerà la tempesta;
per colei che sogna e piange,
aggrappata a poche strofe;
per colui che, parlando al suo cuore,
contro la moda, legge e scrive d’amore;
per tutti questi è il mondo, la vita
per chi durante il temporale vede solo le stelle
giocare a nascondino.

Il processo metrico di questi è oscillante, c’è una scelta precisa, Amico alterna dodecasillabi a ottonari, tranne alla fine quando la sua tensione narrativa diviene evidente. Ho scelto questa poesia perché oltre a compiere apertamente alcune sperimentazioni stilistiche, l’anafora “per”, le allitterazioni, una messe di doppie t che rende la lettura ad alta voce volutamente dura, dalla musicalità aspra.

Eppure Amico ha una vena lirica e dolce che nei frammenti narrativi presenti in questa raccolta viene fuori in modo limpido.
C’è un pezzo che fa tremare il cuore ed è tratto dal racconto “Ultimo viaggio”.

Le ore trascorrono lente e tranquille, camminando in mezzo alla natura. Gli alberi larghi e frondosi, le piante e i fiori odorosi di una nuova primavera e persino il ronzio laborioso degli insetti accolgono il forestiero nel loro regno. Jean si inoltrava in questa festa di colori e rumori soffusi, aspirando a farne parte. «È come toccare la libertà, ne sento persino il profumo: qui non esistono leggi, né follia: esiste solo il rispetto, un sottile gioco di vita e di morte che sopprime qualcuno, è vero, ma permette la felicità di tutti. Una società inconsapevole, viva senza bisogno di sapere perché». Benché non fossero altro che pensieri, Jean ebbe l’impressione che le sue parole avessero pervaso ogni resina, ogni foglia bagnata dalla rugiada, ogni filo d’erba asciugato dal sole, colpendone il cuore più intimo. Era il paradiso, ma anche questo ha le sue regole: il sentiero si fece sempre più angusto e impraticabile, obbligando Jean a usare tutte le sue forze e una certa parte di violenza per poter proseguire. A mezzodì, sbucò in una valle rigogliosa attraversata da un fiume, le cui acque sembravano aver strappato il colore agli zaffiri più puri. Poche decine di case in pietra viva risaltavano fra la natura lussureggiante: per quanto piccola, la presenza umana disturbava l’armonia.

Jean potrebbe essere uno degli alter ego dell’autore. Il protagonista del racconto ha trascorso una vita in serrato dialogo con padre Alfred, un sacerdote che ha un rapporto tormentato con la teologia e la pedagogia, ma ne espone i principi. In lui cerca, ma non trova il padre spirituale che lo possa guidare ad alcuni segreti della vita. La filosofia gli spalanca dei mondi nuovi (e sulla parola mondi nella partitura di Amico ci tornerò avanti). Il suo compagno di avventure e speculazioni è Massimo e a lui confida la necessità di un viaggio; bellissima la risposta di Massimo alla raccomandazione di Jean di non mettersi nei pasticci. “E tu invece vedi di cacciarti nei guai.”

I guai.

Perché il posto di Jean è nel vortice della vita, al centro troverà quella foresta che nasconde la valle rigogliosa attraversata da un fiume le cui acque hanno il colore degli zaffiri. La pace e le serenità dell’acqua, la terra, la natura è il sentimento della grazia che mette ordine alla potenza del fuoco solare che ha guidato il cammino di Jean nell’intricata foresta fatta dalle sue parole.

“Stare al mondo” è una delle ossessioni di Amico ed è in questo racconto che si nasconde una chiave segreta per poterlo spiare da uno spiraglio, più avanti infatti scrive ne “Il libro chiuso”: la filosofia, e la cultura umanistica nel suo insieme, ha il compito di educare la società proponendole strade sempre coerenti e sempre nuove per permetterle il suo ultimo scopo: sentirsi a casa nel mondo.

E il mondo di Amico era continuamente innamorarsi delle cose più semplici, a cominciare dai valori che ne facevano un uomo impegnato nella società civile, lui candidamente ammette: Per coloro che aspettano nella pioggia,/ la propria ragazza venire;/ per le donne che sopportano ogni cosa,/ solo per essere chiamate “mamma”;/ per il bambino che/ guarda lo schermo/ e chiede: «cos’è la guerra?»… ho immaginato Carlo quel bambino che guarda lo schermo e chiede cos’è la guerra, e che col tempo ha tenuto quell’atteggiamento autentico e schietto, come quello che hanno i bambini.

In questo tempo di alluminio e falsità,/marciamo come bambini,/aggrappati a colonne, fredde – scrive l’autore, in una poesia senza titolo che inizia con proprio questi versi. Ecco un frammento dell’anima pura dietro i testi raccolti in questo libro, l’anima pura è quella dei ragazzini che vedono nelle cose sempre un mondo ulteriore, che sanno dare peso al simbolo, ma soprattutto che hanno le pagine bianche dell’innocenza.

L’innocenza è la virtù della poesia, guardare le cose con l’energia dell’infanzia, con la visionarietà che si ha da bambini, dare alle cose che appaiono un tratto simbolico, andare oltre l’apparenza. Un vero poeta è un bambino dentro, ma anche un vecchio signore che sa come mantenere il contegno, non scomporsi e vivere l’inferno dentro come al termine della poesia “Epitaffio per un filosofo” scrive: Voi che avete da vivere,/ ascoltate il consiglio di un vecchio:/ vivete e godete, amate il prossimo e il mondo,/e avrete fra le mani la profonda ragione dell’Essere.

 Nella parte più romantica, Amico diviene nostalgico, a volte brillante e sentenzioso come in questo verso secco che si apre all’ipotesi di un amore che ha a sempre a che vedere con la propria più intima eccezionalità: ti amo, perché sei ciò che non sono…

Questo verso mi ha commosso e credo commuova chiunque perché parla di un suo amore e universalmente dei nostri amori. Non c’è dubbio che qui centri l’insegnamento platonico, nessuno capirà cos’è la filosofia se non parte dall’amore.

Ma l’amore che presuppone quel verso, è un amore non identitario, è l’amore. Ciò che è diverso è uno scambio e una crescita. È un’idea che si avvicina ad alcune teorie lacaniane come quelle di Badiou che contesta la logica dell’identità, l’amore è minacciato per definizione, poiché si mettono in questione la sua inclinazione per la differenza, la sua dimensione asociale, il suo lato indomito, persino violento. La ricerca di un amante simile a noi. E ribaltando al contrario il verso di Carlo Amico, innamorarsi dell’altro in quanto simile a noi. Tralasciando la deriva narcisista di un simile comportamento, si tratterebbe di un amore arido, senza prospetto. E invece Amico è in un solco opposto, come quello di Badiou che nell’Elogio dell’Amore scrive: “E si farà propaganda a favore di un “amore” in tutta sicurezza, perfettamente in linea con le altre pratiche secu-ritarie. Di conseguenza, difendere l’amore in ciò che ha di trasgressivo ed eterogeneo rispetto alla legge è un compito molto attuale. Nell’amore, come minimo, ci si affida alla differenza anziché sospettarne. La reazione, infatti, impone sempre di diffidare della differenza a favore dell’identità: è la sua massima generale. Se invece vogliamo aprirci alla differenza e a ciò che essa implica, ovvero a che il collettivo sia capace di estendersi al mondo intero, una delle esperienze individuali praticabili è la difesa dell’amore: al culto identita-rio della ripetizione è necessario contrapporre l’amore per ciò che è diverso, unico, per ciò che non ripete nulla, che è erratico e straniero. Nel 1982 scrivevo in Théorie du sujet: «Amate ciò che non vedrete mai due volte».”

Nel libro di Amico aleggia l’inquietudine, a volte il pessimismo e la rabbia, ma una rabbia pericolosa solo per se stessi che non farà mai male a nessuno. Per esempio quando nel libro sembra raccogliere in una strofa la tragica profezia che vuole avverarsi, ma viene fatto con una semplice e sottile evocazione, senza esplicitare il male di vivere:  È ora di andare, lo dico da tempo./Imbocco nuove strade,/incontro anime sempre diverse,/sullo sfondo paesaggi mai visti.

Sulla parte filosofica e marziale del libro andrebbe detto che si manifesta un pensiero filosofico che a una prima definizione potrebbe evocare il pensiero di Carlo Michelstaedter e per le stesse ragioni, con eguale rovello, si libera il potenziale di tragicità dell’esistenza, attraverso violente contrapposizioni concettuali (nell’unica opera di Michelstaedter era sin dal titolo questo dualismo: “persuasione-rettorica.”)

copertina retro bianco e neroIn uno dei suoi microsaggi Amico scrive: un incontro tra due personalità è sempre uno “scontro”, nel senso che non possono mai comunicare direttamente, ma attraverso dei filtri quali il linguaggio verbale e non verbale, i quali a loro volta contengono schemi concettuali e ideologici che fungono anche loro da “lenti” per la comunicazione. Per quanto tutto ciò possa apparire scontato, le conseguenze logiche non lo sono affatto.

All’interno della parte filosofica del libro si trovano riflessioni e ragionamenti che vista la giovane età del suo autore , sono ancora in fieri, scrive lui stesso a proposito: Queste pagine racchiudono ragionamenti, non lezioni. Centinaia di avvenimenti, esperienze, incontri e scontri mi hanno portato, oltre che qualche notte insonne, anche riflessioni e pensieri sul mondo, sulle persone, semplicemente su ciò che di volta in volta mi capitava. Pensieri che ora, con fatica, trascrivo…

Eppure ci sono tracce importanti di originalità come la riflessione sulla libertà di pensiero e la libertà d’azione. Carlo Amico parte dal presupposto che la libertà d’azione non potrà mai essere assoluta, proprio perché recintata da ostacoli fisici, “non è possibile compiere 2000 chilometri a piedi in 20 minuti”, scrive. Ma anche la libertà di pensiero ha i suoi confini ed è condizionata dalla memoria, le reazioni ai fenomeni della vita e le sue scoperte.

Carlo Amico è un solco infuocato nel cuore della sua generazione, nelle sue parole c’è disagio e profondità, conflitto e poesia, ma anche una speranza insondabile nei confronti della bellezza e della scrittura che arde come lui racconta in questi bellissimi versi:

Ancora brucio, brucio,
come un incendio nella notte più buia;
vado a fuoco, mi convinco che non è così.
Ma non è fumo,
è il profumo più dolce, dimentico tutto;
non sono più, non amo, non soffro.
Non so. È un attimo.

POST – LETTERATURE

Il pensiero in nuove forme. Viaggio nel mondo dei “Post”,  frontiera neo-espressionista della comunicazione. Tra la banalità e la dignità del nuovo genere letterario.

Sono i mezzi, i supporti, le risorse, a dettare le regole del nostro comunicare?
Ora, senz’altro, meno che in passato.
La carenza di mezzi nel mondo del neolitico doveva essere condizionante oltre ogni nostra attuale immaginazione. Scrivere, dipingere, rappresentare, erano attività che potevano realizzarsi unicamente con i tempi e le forme primitive dei graffiti.
L’urgenza comunicativa era spirituale o propiziatoria: ci si prodigava ad incidere scene di caccia e di danza, figure di guerrieri e di animali, oggetti, utensili e simboli. Ci sarà anche stata, accanto a quelle esigenze esoteriche, qualche altra forma più banale di urgenza espressiva, ludica, disimpegnata, ma ugualmente condizionata dalla difficoltà dell’uso di un mezzo, l’incisione, di sicuro ostacolo all’immediatezza. Quando un mezzo espressivo è di difficile utilizzo e richiede risorse non sempre disponibili o accessibili, s’impone una selezione, una scelta prioritaria tra i contenuti che si vogliono esprimere e rappresentare.
Oggi la Rosa Camuna, simbolo della civiltà rupestre del neolitico in Valcamonica, è l’emblema della Regione Lombardia e i graffiti vengono riproposti in spettacolari mostre multimediali. Ma tanta altra arte spontanea non ha goduto di un destino altrettanto benigno. La maggior parte dell’espressione umana, sino ad oggi, è stata naturalmente, ineluttabilmente cancellata dal tempo.
Questo vale, ovviamente, per tutte le epoche, e tutte le forme di espressione e comunicazione.
I condizionamenti e le limitazioni espressive imposte dai supporti, dai papiri egizi alla pietra della colonna Traiana; dalle incisioni testuali sul ferro fino alla stessa stampa; o i condizionamenti determinati dagli spazi utilizzabili, dal supporto fonografico di quarantacinque minuti, alle pareti urbane rivestite di mosaici (ieri) o di murales (oggi), in passato sono assurti a “misura” dell’arte e dell’espressione.
La comunicazione telegrafica, la lettera confidenziale, la modalità di comunicazione verbale di uno scambio di pensieri telefonico, la struttura di un palinsesto televisivo con i suoi spazi prefissati, sono state – diciamo un’ovvietà – espressione di un pensiero umano “ristretto”, conformato dal mezzo, dal supporto.

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La Rosa Camuna, simbolo della civiltà rupestre dei Camuni

Incisioni rupestri nella Val Camonica (1000 a.C.)

E’ sotto gli occhi di tutti, allora, la fortuna di questa nuova attuale umanità, praticamente onnipotente nell’attività comunicativa. Non esistono più spazi entro cui comprimere il pensiero che si intende diffondere, non esistono costi, misure, tempi. La fotografia e la comunicazione in forma digitale costituiscono il giro di boa più colossale della storia dell’uomo. Ora che tutto può essere detto e diffuso in tempo reale, tutto può simultaneamente essere illustrato ed esposto, a dispetto di ogni distanza e limite temporale, la comunicazione produce, e produrrà, nuove bellezze e nuove banalità.

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Murales all’esterno del Liceo Sigonio (Modena)

Le banalità, forse, non richiedono alcun viaggio esplorativo, sebbene anch’esse costituiscano un importante termometro esistenziale e non siano, perciò, del tutto prive di valore.

Le bellezze, invece, probabilmente possono richiedere nuove attenzioni per emergere dal bollore di un magma indistinto che caratterizza la comunicazione di oggi, ove tutto si mescola, e ove nessuno ha l’autorità di elevare facilmente, da quel magma, qualche singola perla nascosta.

E’ il prezzo della Post-Letteratura.
La letteratura tradizionale, quella espressa in cinquemila anni di civiltà, si fondava su un meccanismo elettivo governato dal mecenate, dal committente, dall’editore.
La Post-Letteratura è invece arte spontanea, senza regole precostituite, senza un necessario orientamento progettuale, editoriale, nella più assoluta libertà di forme, mezzi e supporti. Sganciata, talvolta, perfino dall’aspirazione al consenso di un ipotetico pubblico, sino alla manifestazione autistica. Arte, Letteratura per se stessi. Regola individuale. O in certi casi, di respiro collettivo. Universale.

La frontiera del blog, dell’E-book, del Post sul social network, costituisce il nuovo terreno letterario che descrive questa umanità. Di questa epoca. Chissà quali di questi graffiti supereranno il proprio tempo e assurgeranno, in un tempo futuro, a simbolo descrittivo del pensiero odierno.

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Murales sul tetto del Liceo Sigonio (Modena)

Abbiamo pensato di cristallizzare alcuni Post, espressioni di questa Post-Letteratura (il gioco di parole era troppo invitante per essere evitato).

Ci sono i Post originali e quelli derivativi, rubati o presi in prestito.
I post legati alla cronaca e al tempo presente, e quelli senza tempo, esistenziali puri.
Ci sono i Post Storia, i Post Poesia, i Post Narrativi. I messaggi cifrati. I segnali di fumo.
Le confusioni psichedeliche, i Post surrealistici, le interpretazioni, le visioni e le volontarie o involontarie alterazioni, le mescolanze tra realtà, fantasia, verità, finzione.
Il mondo e la mente, insomma. In un unico nuovo magma. Accessibile.

01.05.2014
Giuseppe Basile © Geophonìe

 

I mondi paralleli di Connie

1512462_10201530802687136_516600359_nConcetta Ingrosso,  “Connie” , fondatrice della nostra associazione, è stata fra noi
la prima scrittrice  a sperimentare il Post come  modalità “alta” di scrittura comunicativa. Ha svolto sul Post  una sorta di “test di funzionalità”, lo ha, per così dire,  “forzato”, provando a elevarlo dalla dimensione maggiormente in uso (quella della superficialità espressiva e del surrogato virtuale al parlare comune), alla dimensione di nuova categoria tra i generi letterari.

Individuare i generi è operazione semplice finchè si naviga nei più tradizionali schemi: è poesia il componimento in versi che cerca di riprodurre la musicalità di un suono attraverso le parole.
E’ prosa tutto ciò che normalmente si definisce “narrativa”, ovvero racconti e romanzi, o comunque tutte le opere non in versi.  E’ teatro quella forma d’arte che fonde le prime due e talvolta vi associa la musica.

Come ben sappiamo, però, accanto a queste forme codificate di espressione più classiche si sviluppano continue nuove opzioni e le contaminazioni elaborano generi spuri, come è stato, in passato, il fotoromanzo (letteralmente “un romanzo per immagini”), o come gli screenplay (le sceneggiature cinematografiche o televisive attorno a cui, talvolta, s’incentra l’attenzione del mercato editoriale).

Il post di Concetta, provocazione contenutistica, in qualche modo diviene un esperimento di tecnica letteraria.

Con la costruzione di affermazioni lapidarie, proprie e altrui, mescolate in modo magmatico,  i suoi post si avventurano su temi assolutamente inusuali  per la comunicazione web  più ordinaria, quella frugale, scomposta, sbrigativa. L’esperimento è quello di testare la capacità comunicativa del mezzo,  la sua “continenza”, ad esempio, nell’illustrare un percorso anziché un singolo pensiero, o nel descrivere sentimenti non estemporanei ma durevoli, che necessitano di tempi lunghi (diversi da quelli che il Post pare offrire per la frase quotidiana, il pensiero improvviso, la cronaca di un evento).  Un esperimento talvolta lucido e ardito, talaltra istintivo e involontario.

529334_3216477966037_936292898_nDel resto, se oggi questo è  il mezzo, candidato al primato della comunicazione, rottamatore della labiale e sonora parola proferita, esso allora dev’essere dilatato sino a poter accogliere le innumerevoli – e sempre insopprimibili – istanze esistenziali immanenti nel nostro animo, quelle che la web-culture mai potrà comprimere o sradicare, perché connaturate al nostro essere.
Concetta parla di sentimenti e d’instabilità esistenziale, parla di tempo e d’infinito, di rapporti conflittuali tra realtà e fantasia, e costruisce un caleidoscopio di dimensioni svelando una clamorosa  natura visionaria e multiforme,  vissuta su una molteplicità di piani paralleli, spesso tra loro in conflitto.

Sospesa tra l’outing e la pura astrazione, tra il vivere e il teorizzare, l’autrice alimenta sé stessa e i suoi differenti ambienti interiori cercando appigli nel mondo letterario dei grandi (Irene Nemirowski è la sua dea, suprema musa ispiratrice nel viaggio tra i mille risvolti dell’animo femminile; Milan Kundera l’idolo letterario e il modello stilistico, colui che mescola filosofia e realtà nella sintesi magistrale del romanzo), e prendendo a prestito, di volta in volta (di pari passo con le sue avide letture) parole, aforismi, pensieri di mille autori di ogni estrazione (da Proust e  Wilde a Gramellini, da Madre Teresa a Callimaco, Saffo, Menandro, da Andrea De Carlo alla Fallaci,  tra note e versi di Capossela, Dalla, Battisti, De Gregori).560137_3441801038973_830781928_n

Un percorso accidentato, quasi inconsapevole, il suo. La scrittura di Concetta è un’instabile ma vibrante ricerca di punti fermi vincolanti e libertà pretese,  di rassicuranti regole e  superamenti inattesi, in una dimensione sospesa tra la realtà vera, concreta, del quotidiano, e l’immaginazione, la visionaria alterazione dei sogni ( “I sogni sono la mia più grande ricchezza” ).

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La lettura dei Post di Concetta rivela, lentamente, passo dopo passo, una natura conflittuale, conforme  solo a slanci di vita e bisogni di volo, come sia, sintomatici di una misteriosa essenza, e talvolta così intensi da arrivare a negarla.

L’insofferenza verso ogni forma di vita  ingabbiata da regole porta all’elaborazione di vie di fuga, vere o soltanto immaginate, e vissute – questa è la particolarità dell’autrice – in dimensioni diverse. “La realtà non so quale sia: quella che vedo con gli occhiali, quella che vedo con le lenti a contatto o quella che intravedo con i miei soli occhi nudi? …Non lo so e non lo saprò mai..ma mi piace immaginare che ce ne siano tante, tante quante le dimensioni che riesco a sentire dentro di me”.

308322_3822220829230_1790095539_nL’autrice è animata da una morbosa e urgente ricerca di felicità e di pienezza, una felicità ubriacante, così emotiva da  richiedere un senso di libertà irrazionale, senza regole (“Voglia di volare, di urlare, di cantare la vita” ; “Sabato, travolgimi”;  “Solo il coraggio può cambiarci la vita. “Siate affamati, siate folli” ; “Opporsi alle emozioni porta soltanto a farle permanere più a lungo dentro di noi”).

 Questa felicità, allora, viene ricercata nel reale, ma anche altrove, in una dimensione senza tempo: il tempo, infatti, è un protagonista assoluto del Post-pensiero di Concetta Ingrosso  (“Essere veloce è il mio segreto per vivere più a lungo lo spazio troppo breve di un giorno”).

Per sottrarsi alla tirannia del tempo, allora, un’ipotesi risolutiva può essere forse quella di proiettare sé stessi al di là, al di fuori del tempo, laddove il nostro io può vivere anche “negli occhi degli altri”, o in luoghi in cui la realtà può venire vissuta (o rivissuta) “con gli occhi della mente”.

La nostra espansione negli occhi degli altri, nel ricordo che gli altri serbano di noi, è una possibile vittoria sul limite, l’affermazione di noi stessi oltre la nostra attualità e fisicità. (“Bisognerebbe fermarsi almeno una volta a guardare la propria vita dalla finestra del vicino, osservarla di fronte, da un’altra prospettiva. Forse coglieremmo tutte le piccole, grandi felicità che ci sfuggono, capiremmo meglio il significato dei piccoli gesti di ogni giorno, l’animo di chi ci sta vicino, il senso della nostra stessa vita” ; “Mi piacerebbe qualche volta guardarmi con gli occhi degli altri e scoprire tutto quello che mi sfugge di me” ; “Esisto solo negli occhi di chi amo”“Il tempo ha gli occhi dei figli”).

598839_4814728201294_2047105955_n La dimensione della notte, o quella della corsa (contro il tempo), divengono i luoghi descrittivi di queste  dimensioni “altre”, alternative, parallele al reale, anche se “la realtà è sempre in agguato, come un cinico ragioniere che non abbandona mai il blocchetto delle fatture e se lo porta dietro anche in vacanza”.

La dimensione del ricordo è l’altro tema dirompente del pensiero dell’autrice. Il ricordo è un contenitore  sconfinato, ove la realtà può essere amplificata e manipolata a dismisura, e nel quale si espande il nostro stesso io. “Spero che le persone che ho incontrato nella mia vita, quelle più importanti ma anche quelle che mi hanno conosciuto solo per pochi attimi, ogni tanto pensino a me”;  “Sono una “creatrice ” di ricordi… A volte, mentre sto vivendo momenti indimenticabili, mi capita di sentirli già lontani nella memoria, come se li stessi rielaborando nella mente sotto forma di ricordi”).

La lettura dei post di Concetta, produce in certi momenti un’ebbrezza che punta al surreale,  mescolando (anche drammaticamente) finzione e realtà, incontri reali e aspettative interiori, a volte solo immaginate, a volta realmente tradite. Si viaggia verso universi plurimi: mai  s’intravede, infatti, con chiarezza, l’esatto luogo e la dimensione in cui collocare certe narrazioni.

577730_3167588143822_1885266421_nNel viaggio accidentato alla ricerca di emozioni, passioni e di tutto ciò che l’autrice percepisce come sublimazione di vita, il destino assurge a complice, o scade a comodo alibi (“mentre il destino sta tessendo le sue trame fantastiche, noi siamo intanto liberi dalla responsabilità di rendercene conto”), ma questo è solo un dettaglio: ciò che conta è riuscire ad amplificare la realtà, a sfidarne il limite, a traghettarla sino alla dimensione della favola.

Il singolare approccio di vita dell’autrice produce energie e conflitti, ricchezze e danni materiali, incomprensioni e diffidenze ( “Invidio ai programmi informatici il tasto “elimina lo step precedente” ; “Ci sono momenti in cui vorresti che comparisse da quache parte la targhetta luminosa con la scritta in rosso “uscita di sicurezza”).  E’ difficile, del resto, far collimare dimensioni differenti, governate da regole opposte.

L’impaziente attesa di proiettarsi in contesti contrari alla realtà, che per superarla, finiscono col rinnegarla, è un’offesa alla realtà stessa e quindi il Tradimento, la Fedeltà, l’Appartenenza, la scissione tra Passione e Sentimento – o la contaminazione dell’una nell’altro, che orienta questi nitidi impulsi verso confini torbidi – costituiscono il banco di prova per le improbabili convivenze tra le dimensioni parallele dell’autrice.   “Quanti cocci da ricomporre nella vita, siamo troppo maldestri, o forse distratti, o solo fragili”“Quelle verità nascoste nelle tasche delle giacche, nei cassetti degli armadi, nelle memorie indelebili dei cellulari, negli angoli delle case, sugli sguardi bassi, nelle borse, sotto le scarpe, nelle parole”).  540646_3223435699976_1560404672_n

Il rebus dell’Amore, allora, a fronte di una siffatta confusione di campi e di spazi, può essere sciolto solo dai grandi, i giganti, i pensatori inarrivabili a cui l’autrice ricorre:  “Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno – (Catullo)”.

1400241_10201215965416401_1104568243_oSe quello delle Post-letterature è un esercizio di ricomposizione, un puzzle, il collage degli scritti di Concetta Ingrosso costituisce una straordinaria occasione  per cimentarsi in questa nuova modalità di fruizione letteraria. La lettura unitaria dei post, anche se cronologica  e non per temi,  quindi confusa, consente di scorgere valori e contenuti ulteriori rispetto a quelli che si colgono, giorno per giorno, dalla loro percezione singola.

 Gli effetti di questo lavoro possono risultare sorprendenti. Nel ricomporre i post, lentamente,   affiorano le linee di un pensiero, il percorso vagante, s’intravedono le rotte, le deviazioni, gli arresti e  i ritorni, e si coglie qualcosa di ben superiore alla sommatoria delle brevi quotidiane esternazioni. Si coglie, insomma,  un po’ di anima, di carne viva, di materialità prorompente, di spiritualità e poesia, talvolta espressa anche mediante rapide immagini.

 Siamo ormai orfani di quei tempi lunghi prima concessi da una vita lenta, che consentiva all’autore di  immergersi tra le “sudate carte” ed  estraniarsi per scrutare l’Infinito. E’ un esercizio, questo, ormai impedito dai frenetici ritmi della quotidianità, ove tutto grava su di noi, sulle nostre spalle, e ove il tempo è sempre più tiranno.

Per necessità, dunque, siamo costretti a superare il proposito di costruire la sintesi di un pensiero attraverso l’opera pianificata e completa, quella che si realizzava con il Libro, il Romanzo. Ma quella era Letteratura.  Questa, invece, è la scrittura e lettura di oggi,   il pasto frugale di cui disponiamo: un altro modo di nutrirsi, ma che a volte sa svelare (proprio come il romanzo) un filo conduttore e una trama avvincente.

Giuseppe Basile © Geophonìe
25.06.2014 Diritti riservati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fermi allo stesso incrocio

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“Desiderate più che potete: non è importante che tutto poi accada davvero”.
Connie, Antologia di Post-pensieri (Facebook, 2012).

02/12/2012 “La parte difficile non è dimenticare il passato, la parte difficile è dimenticare il futuro che avevi immaginato”

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02/12/2012 Oggi ho deciso di percorrere a piedi la stessa strada che attraverso ogni giorno in auto. E’ davvero incredibile quanti particolari, quanti dettagli, quanta vita, quanti profumi e paesaggi non avevo mai colto finora. Sensazioni della lentezza.

30/11/2012 Da bambina per me sognare era una vera e propria attività. Ogni giorno dedicavo una parte della giornata solo a questo: appena potevo mettevo su un disco e viaggiavo tenendo gli occhi ben chiusi

30/11/2012 I miei sogni sono la mia più grande ricchezza

30/11/2012 Quando finisco di leggere un libro mi sento subito orfana dei personaggi e della loro storia e vorrei trattenerli il più possibile dentro di me

30/11/2012 Profumi e melodie hanno il potere di farci sentire vivi e presenti i ricordi più delle immagini e delle parole

30/11/2012 “Sono tante le cose che non sai di me, sono tante le cose che non riesco a dirti. Bisognerebbe imparare a conoscersi e a capirsi anche dai silenzi” (Lucio Dalla, “Chissà se lo sai”)

28/11/2012 Ci sono momenti di transizione in cui improvvisamente ci accorgiamo di non essere più la stessa persona. Come una farfalla che emersa dalla crisalide guarda il mondo con occhi diversi. Che senso avrebbe la vita senza la trasformazione, sarebbe come non averla mai vissuta

28/11/2012 Le donne per concedere anche un pò di se stesse hanno bisogno almeno di amare leggermente

28/11/2012 Molto più importante di quello che sappiamo o non sappiamo è quello che non vogliamo sapere (E. Hoffer)

24/11/2012 “La vera tragedia della vecchiaia non è che si diventa vecchi, ma che si resta giovani”

23/11/2012 Il cambio armadi non dovrebbe essere limitato al vestiario. Ogni tanto sarebbe necessario estenderlo anche alle persone della nostra vita che non ci interessano più e che hanno ormai fatto il loro tempo

542681_4182155307367_29894342_n22/11/2012 Prima del temporale, quei lunghi minuti in cui il cielo si stringe e si abbassa comprimendo l’aria, e per pochi attimi, la strana paura

20/11/2012 La voce del mare è quella che mi ha fatto sognare di più

20/11/2012 Una storia può finire anche senza una ragione apparente e l’assenza di ragione, paradossalmente, è di per se’ una ragione

20/11/2012 In ufficio cambiamo ogni anno il colore dei fascicoli per non fare confusione. Vorrei poter fare lo stesso con gli anni della mia vita e invece i ricordi si sovrappongono in una sequenza di immagini senza tempo

18/11/2012 Non si è mai abbastanza coraggiosi  da diventare vigliacchi definitivamente (da “La paura”)

17/11/2012 Invertendo l’ordine dei fattori il prodotto è stupefacente

17/11/2012 Il presente è la dimensione del tempo più difficile da interpretare

17/11/2012 “E un giorno, mentre facevo la doccia, mi sono accorta di non pensarti più” (G.Aloe, “La logica del desiderio”)

17/11/2012 Le avvertenze che mettono sulle scatole delle sigarette dovrebbero essere obbligatorie anche sulle bomboniere dei matrimoni

16/11/2012 Ciò che cerchiamo negli altri è già in noi
[Succede spesso che siano gli atri a svelare aspetti nascosti della nostra personalità o comunque attraverso gli altri abbiamo la possibilità di sentire ciò che siamo e che abbiamo già dentro]

14/11/2012 Nelle borse delle donne esiste una specie di buco nero, meandri sotterranei dove si celano segreti inaccessibili agli uomini

armadio ter12/11/2012
Il desiderio è quando inventi ogni momento
è quando ridere e parlare è una gran gioia
e questo sentimento
ti salva dalla noia
Il desiderio è il vero stimolo interiore
è già un futuro che in silenzio stai sognando
è l’unico motore
che muove il mondo.
(G.Gaber)

27/10/2012 Per essere più felici bisognerebbe avere la memoria corta

19/10/2012 Definizioni: L’erotismo è una stanza buia dove si entra con molta curiosità e con un pizzico di paura, è la continua ricerca del limite. Se invece accendiamo la luce sparisce tutto il piacere, e con esso l’erotismo

19/10/2012
Differenze.
Passione: quando non ci si conosce ma ci si sente comunque attratti come calamite l’uno verso l’altra.  Amore: Nonostante ci si conosca, si desidera ancora stare insieme.

14/10/2012 Non riesco a buttar via niente, ho gli armadi pieni di vestiti che non metterò mai e di oggetti che non mi servono più a nulla. Mi piacerebbe liberarmi di tutto ciò che non mi rappresenta più, che non fa più parte di me

12/10/2012 Diventare maturi significa smettere di desiderare un’altra vita e cominciare a godersi la propria

11/10/2012 Solo il coraggio può cambiarci la vita. “Siate affamati, siate folli”.

08/10/2012 I bambini sono forniti dalla natura di lenti particolari che trasfigurano la realtà in un immenso gioco fiabesco, finchè le lenti di cioccolato non cominceranno a sciogliersi, svelando lentamente il mondo ai loro occhi, ormai pronti per sostenerne lo sguardo

03/10/2012 Eccitante è la sensazione che tutto possa ancora succedere, così, all’improvviso, per caso, in un giorno come tanti, proprio quando non ci stavi pensando. L’idea stessa dell’imprevisto, dell’inatteso, è ossigeno per la mente

IMG_3206[… invece l’idea del “previsto”, e dell’ “atteso”, non può essere ossigeno per la mente? Coltivare un’idea e realizzarla non è la vittoria della nostra volontà? L’imprevisto e l’inatteso sono sorprese. Talvolta giocano brutti scherzi. Affidarsi all’imprevisto è incauto, oltre che tipico di chi spera di volare grazie a fortuiti colpi di vento, anzichè con le proprie ali]

30/09/2012 Peccato che della vita ci sia dato di vedere solo il trailer

30/09/2012 Esiste una linea profonda che separa la giovinezza dall’età adulta e oltre la quale ogni decisione acquista un peso, ogni scelta ne preclude altre, ogni incontro può diventare determinante, ogni errore può avere conseguenze catastrofiche

pnt_namaste30/09/2012 A volte per comprendere il valore profondo di qualcosa bisogna distruggerla, farla a pezzi, per poi capire come funziona.

30/09/2012 Pensieri nomadi. Tra il prima e il dopo esiste un punto vuoto che sfugge alla rappresentazione del tempo, ed è un punto immobile in cui si può essere dappertutto ed in nessun luogo, in cui il presente è ancora allo stato nascente e si può godere dell’ebbrezza del nulla.

30/09/2012 NAMASTE significa: “lo spirito che è in me riconosce lo spirito che è in te” . E a volte accade di sentirlo nell’incrociare per la prima volta lo sguardo di una persona. E l’incontro diventa magia

30/09/2012 Non è un caso. “Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande.”

Io e il mare

15/09/2012 – “Io e il mare”. Giuseppe Basile©Geophonìe

09/09/2012 Innamorarsi è come trovare il regista giusto per un film

07/09/2012 L’abitudine, la noia, il disinteresse, il disincanto nella coppia è solo il frutto della disattenzione, della pigrizia emozionale, della distrazione di energie all’esterno.  Bisogna fermarsi ogni tanto a guardare da vicino il mondo che è racchiuso nell’altro e le possibilità di vivere emozioni sempre nuove potranno sorprenderci

06/09/2012 La visione della vita che cresce e si trasforma attraverso i figli è la più dolce delle poesie

06/09/2012 Se gli uomini conoscessero davvero la vita e le complicazioni che la natura ha deciso per le donne, le amerebbero più profondamente

06/09/2012 Nella genetica delle donne c’è il bisogno di essere ammirate, di essere visibili, di suscitare emozioni negli occhi di chi guarda. E non importa che lo sguardo sia di un uomo o di una donna. La dipendenza dalla propria immagine non cessa mai. Ho visto anziane signore imbellettate, truccate, con i volti che raccontavano la sofferenza dell’invisibilità del corpo

06/09/2012 Tra miliardi di persone ho scelto te. Tra infinite possibilità ne ho scelta una e non sapevo nulla di te. Mi hai guidata con gli occhi chiusi sulla tua strada e mi sono lasciata cadere perchè sentivo che le tue braccia mi avrebbero sostenuto prima che toccassi terra

06/09/2012 Voglia di volare, di urlare, di cantare la vita

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Scogliera di San Vito, Taranto.

06/09/2012 Su questi scogli da ragazzina fantasticavo sulla mia vita. Proprio a cento metri da casa

06/09/2012 Non riesco ad aver ragione del tempo. Mi sfugge da ogni parte. Non mi bastano mai le giornate, le ore per esprimere tutto ciò che sento e per fare tutto ciò che amo

06/09/2012 A differenza di quanto si pensi comunemente, l’erotismo è desiderio di raggiungere l’anima attraverso il corpo.

05/09/2012 Amo le persone complicate ma non sopporto quelle sfuggenti con il volto da sfinge

05/09/2012 Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta – e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere (grande Kundera)

05/09/2012 L’uomo ha sempre davanti a se “l’albero delle possibilità”, con i suoi rami pieni di frutti variegati, tutti diversi, da scoprire. Il segreto della felicità è amare il frutto scelto continuando a percepire l’eco e il mormorio dell’albero e tutte le sue promesse

05/09/2012 Lo sguardo di chi ci ama è come l’acqua per la terra. L’amore è la vera rivelazione

06/08/2012 Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia: se neghi il destino la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che non è fatto e avremmo potuto fare, e si spreca il presente rendendo un’altra occasione perduta (Fallaci)

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Tramonto di fine estate a Taranto

01/09/2012 I venditori ambulanti di rose rosse continuano, da anni, ad aggirarsi tra i tavoli dei ristoranti anche se nessuno (ma proprio nessuno) ne ha mai comprate. Le donne, ogni volta, leggermente imbarazzate, rifiutano con un gesto della mano dopo il secco “no, grazie” dell’uomo. Mi fa tristezza tutta la scena

30/08/2012 Il sole tagliato a metà da una nuvola prima di tuffarsi nel punto in cui il mare tocca il cielo per poi sparire negli abissi

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Massimo Giannoni, “Libreria”. Olio su tela. Artefiera,2014

29/08/2012 “Non c’è mobilio più incantevole dei libri” (Sydney Smith)

29/08/2012 Quale giudice ha mai stabilito che il conformismo è un male e l’anticonformismo un bene? Conformarsi non vuol dire forse avvicinarsi agli altri? E cos’altro è il conformismo se non l’ampio spazio comune verso cui tutti convergono, e in cui la vita è più intensa, più fervida che altrove? (L’identità)

29/08/2012 Che cos’è l’identità? Chi siamo noi?
Abbiamo tutti una doppia faccia? Esiste un io sociale, che mostriamo in pubblico, ed un io “intimo” che mostriamo in privato? E qual è quello vero? Possiamo dire di conoscere veramente qualcuno? E ancora, come fare a distinguere la realtà dal sogno?

29/08/2012 Quante catene ci costruiamo con le nostre mani per imbrigliarci ben bene e complicarci dannatamente la vita

29/08/2012 Ogni dieci anni bisognerebbe cambiare lavoro e inventarsi una nuova vita

29/08/2012 Le fotografie sanno raccontare come niente altro al mondo l’eternità degli attimi, il mistero nascosto dietro uno sguardo, lo scorrere del tempo, le emozioni, la personalità, le illusioni

29/08/2012 Prenditi il diritto di sorprenderti

28/08/2012 Assuefazioni: un arcobaleno che dura un quarto d’ora non lo si guarda più. cfr

26/08/2012 Ho vissuto questa estate come se fosse stata un frutto succoso da mordere avidamente fino al nocciolo, per gustarne golosamente l’intenso, breve sapore (=fruttamania)

26/08/2012
Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c’è tempo – e coglilo.
(Tagore)

20/08/2012 Le donne hanno bisogno di una ragione per fare del sesso. Gli uomini hanno bisogno solo di un posto (B. Crystal)

20/08/2012 “Il Vento passa dove c’è rottura” (Proverbio sudafricano)

20/08/2012 Tutto ciò che c’è di bello al mondo è destinato a corrompersi. E’ una legge inesorabile

20/08/2012 La fortuna non è un miracolo. E’ impegno (un ragazzo senegalese venditore ambulante di libri in spiaggia)

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La Spiaggetta, 2012, Litoranea Salentina, Taranto. Giuseppe Basile © Geophonìe

16/08/2012 Insolito ferragosto

12/08/2012 Nascere qualche giorno prima di ferragosto significa festeggiare tutti i compleanni quando gli amici sono già partiti per le ferie; le scuole sono chiuse da un pezzo e non si può fare festa con i compagni di classe; fa un caldo da panico e le candeline si sciolgono molto prima che tu possa formulare un desiderio

 

10/08/2012 Notte di San Lorenzo: picco di stelle cadenti e di desideri previsto il 12 agosto. Desiderate più che potete. Non è importante che tutto poi accada davvero

09/08/2012 Gli esseri umani sono disposti a credere a qualsiasi cosa tranne che alla verità

09/08/2012 A volte bastano attimi per cambiare gli eventi e innescare il gioco perverso delle coincidenze. E’ la sincronicità che regola tutto il cosmo

09/08/2012 Un’amica mi regalò un biglietto per un concerto mentre stavo per andare a dormire. Invece del pigiama indossai un abito elegante, e uscendo da casa, quella sera, non immaginavo che quel biglietto avrebbe cambiato il corso della mia vita

540646_3223435699976_1560404672_n09/08/2012 Le persone che ci cambiano la vita molto spesso le incontriamo a causa di un imprevisto, di un contrattempo, di un invito inaspettato e quando siamo distratti, impreparati, indifesi

09/08/2012 Ogni giorno siamo fermi allo stesso incrocio

09/08/2012 “Ma vanno così le cose della vita: uno pensa di recitare la sua parte in uno spettacolo e nemmeno si immagina che sul palcoscenico nel frattempo, di soppiatto, hanno cambiato lo scenario e senza saperlo si ritrova nel bel mezzo di uno spettacolo completamente diverso” [Il futurista, nr. 37]

09/08/2012 Poichè i sogni sono proiezioni dell’anima dobbiamo cercare al mattino di ricordare ciò che abbiamo sognato durante la notte. E’ così difficile conoscersi fino in fondo che ogni indizio, ogni messaggio può svelarci il mistero che è dentro di noi

09/08/2012 Nella vita non c’è tempo per fare tutto ciò che ci renderebbe felici. Siamo obbligati a scegliere. La scelta è la vita stessa

09/08/2012 Prima di addormentarmi rivedo la mia giornata come se fosse un film, e scena dopo scena mi accorgo di tanti particolari che mi erano sfuggiti e percepisco meglio la mia vita, intuisco l’essenza di ogni attimo

08/08/2012

Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
Perchè sei un essere speciale
ed io avrò cura di te.
(Battiato)

578819_3737955842658_1508417237_n07/08/2012 ” L’amore è un sentimento di lusso…” (Nemirowsky)

07/08/2012 Cos’è peggio: un peccato o un errore? Un peccato si può espiare, a un errore non si rimedia mai. Cfr

06/08/2012 La donna è stata il miglior capolavoro della natura 551238_3736187078440_927884409_n

06/08/2012 Molte storie d’amore nascono solo da un malinteso

06/08/2012 Tutto lentamente cambia e si trasforma dentro di noi. Dicono che sia un sintomo di vita

02/08/2012 Da ragazzi ci si deve nascondere per non farsi beccare dai genitori. Da genitori ci si deve nascondere per non farsi beccare dai figli. Poi…non ci sarà più alcun bisogno di nascondersi..

30/07/2012 Ho sempre identificato il senso di libertà con la corsa. Correre è sentire l’aria che diventa vento

30/07/2012 Il miglior afrodisiaco che esista è il cervello

30/07/2012 “Il libro della vita comincia con un uomo e una donna in giardino e finisce con l’Apocalisse”…..

23/07/2012 “Chiunque è come la luna, e ha una parte che non viene mai mostrata a nessuno” (M. Twain)

23/07/2012 Ho sempre bisogno di conservare piccoli spazi della mia casa dove ammonticchiare le cose in perfetto disordine. Forse un segno di ribellione o forse solo pigrizia

22/07/2012 Sospesa per centesimi di secondo e appartengo solo a me stessa558276_3677999063776_908261456_n

22/07/2012 Oggi sarà una bella giornata. Apro le finestra e respiro

22/07/2012 Ci sono momenti che valgono tutta una vita e sono quelli in cui ti dimentichi del mondo

21/07/2012 Gli incontri più importanti avvengono quando sentiamo il bisogno di rinascere

21/07/2012 Mi piacerebbe rivivere un giorno in particolare della mia vita. Quello in cui mi venne la febbre perchè avevo ricevuto il primo bacio. La potenza di tutto ciò che è inesplorato è devastante

21/07/2012 La distanza tra noi e il mondo è infinita. Credo che non esista la possibilità che qualcuno possa mai raggiungerci

21/07/2012 In fondo basta poco per essere felici. Basta sentirsi esistere, accorgersi di se stessi e della bellezza che ci sta intorno

21/07/2012 Spero che le persone che ho incontrato nella mia vita, quelle più importanti ma anche quelle che mi hanno conosciuto solo per pochi attimi, ogni tanto pensino a me

21/07/2012 Dove vanno a finire tutte le parole che avremmo voluto pronunciare e che non abbiamo mai avuto il coraggio di dire? Dovrebbe esistere uno spazio speciale nella memoria dove conservarle per sempre

296799_2062085706952_4787260_n21/07/2012 Quanto tempo deve passare prima che ciò che si è vissuto diventi un ricordo?

21/07/2012 Sto pensando che finalmente sono arrivata ad un punto della mia vita in cui posso permettermi di cambiare idea senza giudicarmi. Le scelte più importanti sono state fatte, il nastro si è avvolto velocemente su se stesso e come quando si è arrivati a metà di un film, prima di andare avanti, vorrei rivedere alcune scene per capirle meglio

07/07/2012 “E’ grave essere diversi?” “E’ grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. In tutti i boschi del mondo non esiste una sola foglia identica all’altra”.

04/07/2012 Il potere delle parole è smisurato ma la forza di uno sguardo è incalcolabile

04/07/2012 Spero fino all’ultimo che le persone nelle quali ho creduto in qualche modo si riscattino, si riabilitino o dimostrino che la loro meschinità era solo apparente, che c’era in fondo una giusta causa

04/07/2012 Non sopporto quando per farti mandare giù le cose più tremende ti dicono “ma è naturale…” come se fosse una formula magica con il potere di farti accettare tutto.

01/07/2012 Dove vanno a finire tutte le parole che avremmo voluto pronunciare e che non abbiamo mai avuto il coraggio di dire? Dovrebbe esistere uno spazio speciale nella memoria dove conservarle per sempre

01/07/2012 Cerco di tenere stretti nella mente tutti i miei ricordi più belli perchè mi accarezzino quando ne avrò bisogno

01/07/2012 Ho bisogno di un abbraccio per sentirmi finalmente a casa

01/07/2012 Non è mai troppo tardi per capirsi…..ma che fatica

IMG_0218 web28/06/2012 Sto scoprendo che i veri romantici sono proprio gli uomini. D’altra parte le poesie d’amore più belle non le hanno scritte le donne

25/06/2012 Le persone che proprio non sopporto sono quelle sfuggenti, che si nascondono come se fossero dei ladri

25/06/2012 Per vivere meglio è necessario seguire il corso degli eventi così come si presentano e abbandonarsi al flusso della vita quando non c’è alcuna possibilità di adattarla ai propri meccanismi.

25/06/2012 Insomma, non facciamola troppo complicata. Diciamo le cose come stanno. Si ama e poi non si ama più (F. Sagan)

21/06/2012 ….e adesso la realtà può essere inghiottita dalla notte

21/06/2012 Vorrei eliminare le parole dai miei ricordi per cogliere l’essenza di ogni incontro

19/06/2012 Mi piacerebbe qualche volta guardarmi con gli occhi degli altri e scoprire tutto quello che mi sfugge di me

19/06/2012 Ne è valsa la pena? Tutto vale la pena. Ciò che è accaduto sarà la tua storia

19/06/2012 La nostalgia è nel mio modo di essere. Ho nostalgia persino di ciò che non è stato niente per me

19/06/2012 Da piccoli si pensa spesso di essere dei geni, di essere dotati di qualità uniche, di diventare un giorno famosi e di vivere una vita assolutamente diversa da quella dei genitori. Poi ci si sveglia un giorno e ci si accorge di essere normali, di non aver raggiunto la fama e che, dopotutto, i nostri genitori non se la passavano poi tanto male

19/06/2012 Sarà casuale, ma quando salgo su in mansarda riesco a sognare meglio

15/06/2012 “…la cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me“ (Patty Pravo, “E dimmi che non vuoi morire”)

15/06/2012 Tra me e quel che è in me e colui che suppongo di essere, scorre un fiume senza fine (Il mondo che non vedo)

15/06/2012 Ci sono cose che sarebbero potute accadere, che sono rimaste sospese perchè solo desiderate e mai vissute: sono le cose che valgono di più e che la realtà non potrà mai contaminare

P1060215[ … E’ un retaggio romantico. Si è portati a pensare che ciò che non è accaduto, che sarebbe potuto accadere, ha un valore eccelso: in realtà ciò che non è accaduto non ha alcun valore,  semplicemente perchè ciò che non è accaduto non esiste. L’unica cosa che forse vale (e forse, in fondo, neppure tanto) è la nostra capacità e volontà di far accadere le cose. Siamo noi che orientiamo gli eventi, che ci adoperiamo perchè accadano. Crogiolarsi nelle idealizzazioni di ciò che non è accaduto è un modo per protrarre idealmente situazioni che non abbiamo saputo realizzare, una forma di nostalgia, un esistenzialismo romantico da inconcludenti. Perchè mai le cose che non sono accadute dovrebbero essere quelle che valgono di più? Può essere anche il contrario. Le cose che non sono accadute sono quelle che valgono di meno, probabilmente perchè non sentivamo davvero l’urgenza di farle accadere. A 15 anni, quando andavo dietro a una ragazza, e mi piaceva aspettarla sotto casa, mi bastava questo: era quindi un crogiolarsi in una sensazione improduttiva, una forma di romanticismo privo di concretezza. Oggi non faccio alcuna fatica a riconoscere ai fatti, e non al fumo, il valore delle cose. Odio il fumo, il profumo delle cose che non accadono. Stronzate. Una cosa è certa: che la realtà non potrà mai contaminare ciò che non è accaduto. Su questo siamo d’accordo. Ciò che non è accaduto può essere contaminato solo dalla fantasia, dalle nostre interpretazioni: quelle che ci inducono a rinvenire in ciò che non è accaduto significati, prospettive, ragioni, emozioni prive di riscontri: suggestioni, insomma]

15/06/2012 E’ proprio vero che non esistono fatti ma solo interpretazioni: è come dire che non esiste la verità

15/06/2012 Al silenzio non si può rispondere nulla. Ti lascia sospeso in un vuoto interiore, senza riferimenti. E’ preferibile essere aggrediti dalle parole

15/06/2012 Che cos’è l’inquietudine se non la tensione indefinibile verso qualcosa che non c’è, che non riusciamo a identificare e che cerchiamo altrove, in momenti diversi da quelli che stiamo vivendo, come qualcosa che mormora dentro e si nasconde agli occhi

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L’Inquietudine del viaggio. Alfonso e Nicola Vaccari, Olio su tela, 120 x 80. 2012.

15/06/2012 Da piccola mi nascondevo sempre quando dovevo essere punita e i miei nascondigli erano così perfetti che i miei genitori si arrendevano disperati

15/06/2012 A volte sognare può rivelarsi pericoloso

15/06/2012 “Sono l’intervallo tra ciò che sono e ciò che non sono, tra ciò che sogno di essere e quanto la mia vita mi ha fatto essere”

15/06/2012 Sarebbe bello poter vedere le cose per come sono realmente e non attraverso le immagini che ci sono state imposte

15/06/2012 Bisognerebbe non dipendere mai da niente, nè da un uomo, nè da un amore nè da un’idea ... “appartenere, ecco la banalità, la prigione. Essere indipendenti anche dalla verità e, ammesso che esista, dall’utilità della sua conoscenza”

15/06/2012 “L’esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione”.

11/06/2012 Ci sono persone che la prima volta che ti incontrano, dopo il primo sguardo sommario e qualche parola pronunciata, ti scannerizzano salvandoti in una determinata cartella da cui difficilmente si verrà spostati con un taglia e incolla

08/06/2012 “Le occasioni ci rivelano agli altri e ancor di più a noi stessi”

08/06/2012 Ci sono cose che solo l’intelligenza è in grado di cercare ma che da sola non troverà mai

08/06/2012 “Vado punto e a capo così spegnerò le luci e da qui sparirai” (Gianna Nannini, “Sei nell’Anima”)

02/06/2012 Ci si scopre veramente solo attraverso gli occhi di un altro: “…E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre mai s’era potuta riconoscere così” (Italo Calvino)

560137_3441801038973_830781928_n26/05/2012 Volersi bene è come camminare in equilibrio lungo i binari tenendosi per mano

21/05/2012 Quando si è molto giovani si corre invece di camminare. E’ l’energia del futuro che si sprigiona nel corpo come un fuoco e non esistono ancora traguardi ma solo l’ebbrezza del vivere

21/05/2012 Mai dare nulla per scontato. Per non doverci risvegliare un giorno e realizzare di aver perso un diamante mentre eravamo troppo occupati a raccogliere pietre

14/05/2012 La ricerca di un senso in ogni cosa che viviamo è un sistema infallibile per non viverla fino in fondo

13/05/2012 Uno dei ricordi più dolci dell’infanzia è il momento prima di dormire, quando si avvicinava la mamma, si chinava per il bacio della buona notte e ti rimboccava le coperte come per proteggerti dalla notte e da tutti i mali del mondo, se solo avesse potuto

13/05/2012 Quando hai i figli adolescenti puoi passare dai parchi senza doverti fermare per ore nello spazio giochi o davanti agli scivoli di gomma per vederli rotolare con l’ansia nello stomaco. Sei libero dalle festicciole con i clown e dagli infiniti giri sulle giostre e sul trenino dei viali. Eppure, ti senti derubato di qualcosa, e ti piacerebbe vederli giocare ancora, con la faccia dipinta e gli occhietti furbi

09/05/2012 Come Cenerentola: mi si è rotta una scarpa (o meglio distrutta) mentre camminavo in pieno centro. Rimasta bloccata per mezz’ora ad aspettare un’amica che mi ha portato una sua scarpa per poter arrivare alla macchina. La provo seduta su un gradino e verifico che mi calza perfettamente. Questa storia devo averla già sentita

08/05/2012 I ricordi lasciano dentro di noi l’eco delle cose che abbiamo fatto, a volte diventando simili a rumori persistenti, altre volte silenziosi come le scene dei film muti dove hanno dimenticato i sottotitoli e allora scorrono le immagini senza le parole o le parole sono rielaborate dalla mente che cerca frammenti ed emozioni nella memoria

08/05/2012 Penso che una vera difficoltà della vita consista nel saper guardare ciò che ci sta davvero vicino.  Una specie di presbiopia dell’anima

08/05/2012 Vorrei poter vivere due volte per capire veramente quali errori rifarei

07/05/2012 Non c’è niente di più difficile che convivere con se stessi

07/05/2012 Scopro, ogni giorno di più, che sono diversa da come mi ero immaginata

07/05/2012 Bisogna avere il coraggio di non avere paura, guardare in faccia ciò che si teme, perchè la paura uccide la mente, arresta i pensieri, soffoca le energie e i desideri, blocca le idee e paralizza ogni slancio verso l’ignoto

07/05/2012 Ti accorgerai che stai invecchiando quando le candeline costeranno di più della torta e la torta assomiglierà ad un incendio

04/05/2012 Ci sono cose che, pur avendo una causa, non si giustificano: la violenza, il tradimento, la cattiveria

524468_3299025229667_752596464_n03/05/2012 Mi sembra che tutta la mia vita sia questa notte (dal film “La voce della Luna”).

03/05/2012 I ricordi sono la nostra vita. Vivere e ricordare sono la stessa cosa

02/05/2012 Tutto può accadere, bisogna solo saper aspettare. E restare sospesi come la luna

02/05/2012 Siamo dotati di potenzialità e facoltà che non conosceremo mai in quanto viviamo solo una parte del nostro essere

02/05/2012 Il vero viaggio, il più straordinario dei viaggi secondo Proust, sarebbe quello di vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è

01/05/2012
L’amore, unica parola usata nella lingua italiana, secondo il greco antico può essere definito in base a sensi diversi:
Agape: amore incondizionato, anche non ricambiato
Philia: amore di affetto e piacere di cui ci si aspetta un ritorno
Eros: amore sessuale
Anteros: amore corrisposto
Himeros: la passione del momento, il desiderio fisico immediato
Storge: l’amore di appartenenza
Non ho mai amato le classificazioni: sono convinta che possiamo provare tutti i sensi in un solo momento.

30/04/2012
Mi piace:
Svegliarmi presto al mattino per respirare l’aria del giorno appena cominciato
Preparare il caffè per gustarmi il rumore delle bollicine che salgono velocemente e sentirne il profumo che mi fa svegliare
Restare sola seduta con il latte fumante davanti agli occhi e provare a inventarmi le immagini delle ore che vivrò, già sapendo che non mi basteranno

30/04/2012 Per sentirsi più felici basta cambiare prospettiva. Mettetevi distesi sul prato e guardate prima trasversalmente l’erba respirando l’odore della terra, poi osservate il cielo dalla stessa posizione e vi sembrerà di sentire la testa girare perchè ne coglierete appieno la grandezza, poi chiudete gli occhi e ascoltate ogni più piccolo rumore…basta poco..per trasmettere la felicità bisogna sentirsi felici

30/04/2012 “Ogni persona è un abisso, vengono le vertigini a guardarci dentro..”

29/04/2012 Si impara moltissimo di se stessi quando ci si sofferma ad osservare la propria storia passata da freddi spettatori. E’ come quando si rivede un film per capire meglio la trama e per cogliere tutte la sfumature sui personaggi che ci erano sfuggite durante la prima visione

29/04/2012 Il tempo è un traghettatore spietato. La distanza che ci separa da ogni sponda già navigata è abissale, nessuna possibilità di ritorno per chi ha lasciato indietro qualcosa.

522250_3265927402242_1716441679_n28/04/2012 Ci sono frazioni di attimo in cui si comprende il significato di una vita intera. Basta un particolare, uno sguardo un pò diverso, un profumo, una frase pronunciata in un certo modo, la visione di un paesaggio, di un quadro, le nota di una canzone e una luce ci penetra dentro improvvisamente. Qualcosa si illumina e tutto si fa chiaro

24/04/2012 Quando ti accorgi di provare un’emozione, questa si è già impossessata del tuo corpo

23/04/2012 Bisogna dirsi la verità per far durare un amore

22/04/2012 Vento, vento vieni da me, scompigliami i capelli, soffiami negli occhi, accarezzami le guance, sibilami nelle mie orecchie suoni misteriosi venuti da lontano, fammi sentire che sono viva

22/04/2012 Vado a dormire. Bel sabato sera. Dolce notte 527421_3229111601870_897550607_n

21/04/2012 Sole !!! Colori colori e ancora colori. Sono fiorite anche le donne che camminano per strada avvolte dalla luce colorata della primavera, sorridenti e leggere coma l’aria

21/04/2012 Vi è qualche particella di bene anche nelle cose peggiori, bisogna solo saperla attentamente riconoscere. E si impara sempre qualcosa, nulla è mai veramente sprecato

540646_3223435699976_1560404672_n21/04/2012 E se qualcuno avesse invertito i cartelli? Forse è la stessa strada e noi la giriamo in tondo senza mai capire dove stiamo andando

20/04/2012 “Tendiamo nel vuoto molteplici fili di ragno per formare la tela che possa trattenere la felicita”

20/04/2012 Il rischio rende la vita interessante. Senza rischi non si fa nulla di grande. Il rischio è la vita stessa

529334_3216477966037_936292898_n19/04/2012 Questo è l’orario più bello della giornata. Tutti dormono, la casa è silenziosa, la televisione è magicamente spenta, il gatto dorme sul divano, la giornata appena trascorsa sta già diventando un ricordo e si sovrappongono nella mente le immagini vissute cosparse di parole, volti, pensieri, messaggi, speranze. Notte. Fate bei sogni

15/04/2012 Essere veloce è il mio segreto per vivere più a lungo lo spazio troppo breve di un giorno

15/04/2012 La giostra, ovvero il lasciarsi coinvolgere da qualcosa scegliendo farsi trasportare, in modo più o meno inconsapevole, da una situazione dalla quale non si riesce o non ci si vuole sottrarre, con una leggerezza che è anche attrazione, vorticoso movimento, paura e desiderio di non poter più scendere e di perdere il controllo di sè

 

536367_3181294526473_1636147854_n14/04/2012 “Mi sembra che tu abbia vissuto la tua vita come una candela al Vento” . Ricordo di Norma Jean (Marylin) a 50 anni dalla scomparsa. Icona della donna fragile, facile preda delle passioni, eterna sedotta, vittima del suo stesso fascino, adorata e uccisa dagli stessi uomini che l’avevano amata

14/04/2012 Dalla stretta di mano si capiscono molte cose: si intuisce se l’altro è interessato, se è algido, passionale, timido, superficiale, sfrontato e se ci sarà mai un rapporto o se mai ci sarà

14/04/2012 Niente è più toccante nella vita del flusso infinito di emozioni che attraversano l’attimo in cui due sguardi si incontrano: il potere dello sguardo può svelare strade mai percorse, trasportarci al di là della barriera, calamitare i nostri pensieri e dirottarli oltre i confini conosciuti, suscitare l’inquietudine della tentazione, il desiderio, l’oblio

14/04/2014 Credo che non si possa diventare dei bravi genitori finchè ci si sente ancora figli. E’ questo il vero dramma della nostra generazione

14/04/2012 Tutto sta per accadere ma noi non lo sappiamo. E mentre il destino sta tessendo le sue trame fantastiche, noi siamo intanto liberi dalla responsabilità di rendercene conto

577730_3167588143822_1885266421_n12/04/2012 Ho sempre creduto nella magia dell’incontro. Prima si avvertono dei piccoli segnali, come scintille nall’aria, sensazioni di attesa, di inquietudine. Nulla avviene per caso. L’incontro è sempre la conseguenza della ricerca, a volte inconsapevole, dell’altro

12/04/2012 La verità è mutevole perchè è viva, si manifesta diversamente ai nostri occhi con il tempo, si trasforma. Si mostra improvvisamente, nei momenti in cui la nostra anima è tormentata e per questo più vulnerabili ci appaiono le nostre certezze. E’ solo un attimo, un attimo in cui ci passano davanti le immagini svelate, nude, incomunicabili, come la verità

10/04/2012 La ripetitività è nemica della felicità. E’ difficile conservare l’entusuasmo nella ripetizione, giorno dopo giorno, degli stessi gesti, delle stesse sequenze, dello stesso tragitto casa-lavoro, riuscire a guardare lo stesso paesaggio, parlare con le stesse persone, mangiare al solito bar, ridere delle stesse battute.  “La novità ha un fascino a cui difficimente possiamo resistere”

10/04/2012 Crescere va fatto da piccoli se no, poi, è un casino

09/04/2012 Il fascino di una donna è distante dalla bellezza fine a se stessa, è un sapiente gioco di movenze, di sguardi, è autenticità e non costruzione, è la seduzione dei segnali inconsapevoli che scuotono anche mentalmente e catalizzano l’attenzione di un uomo fino a diventare magia, incanto, potere, promessa. Il fascino è anche mistero, espressione di personalità:  una forma di stregoneria

09/04/2012 Pomeriggio al cinema a vedere Biancaneve con le mie figlie: favola ribaltata: lei è un’adolescente ribelle che salva se stessa e diventa artefice del proprio destino, non morde la mela, sfida a duello il principe e lo bacia per prima. E’ la riscossa della figura femminile per secoli “imbambolata” nelle favole … Tutto si evolve

08/04/2012 Mia sorella (ingegnere) mi dice sempre : ” ma un senso della Misura tu ce l’hai ?” Le persone molto razionali non concedono quasi nulla all’immaginazione, non comprendono chi si lascia giudare anche dall’istinto, dai sogni. Sono sempre più convinta che gli ingegneri “non vivono, funzionano”

07/04/2012 “Siamo una generazione (s)connessa?” Sarà vero? Io mi trovo bene a vivere in due universi paralleli. L’importante è non dimenticare la password per ritornare nella vita reale

05/04/2012 Ci sono persone con le quali potremmo parlare per ore senza mai annoiarci, persone che sembrano viaggiare nella nostra stessa dimensione, con cui ci sentiamo migliori, più intelligenti, disinvolti, che esaltano le nostre qualità e ci fanno percepire l’essenza di noi stessi. E’ la magia dell’attrazione tra le anime

552476_3112990978927_1098007314_n04/04/2012 Come avviene, nell’unione tra coniugi, il passaggio dall’amore all’amicizia? Dalla passione al volersi finalmente bene? Forse, come pensava una grande scrittrice del primo novecento, un giorno si rimpiangerà l’ebbrezza triste e folle dell’amore, e a quasi tutti accadrà di inoltrarsi nelle vie perigliose dell’adulterio, ma il tempo riserverà una sorprendente rivelazione: quell’essere “due”, essenza del matrimonio, conferisce alla coppia una sorta di invincibilità

03/04/2012 Non è mai notte quando vedo il tuo volto. Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte  (Shakespeare).

548013_3119545622789_508532286_n02/04/2012 Spero che questa notte mi avvolga completamente dentro di sè, liberandomi dei pensieri che non vorrei ritrovare domattina

02/04/2012 Sono condizionata dal tempo. E’ un ostacolo ai miei desideri, non è mai abbastanza, ho sempre la sensazione che avrei potuto viverlo meglio, che avrei dovuto viverlo più intensamente, o lasciarlo scorrere più lentamente, o provare a non sentirlo. E cerco in ogni giorno qualcosa da ricordare, per il timore di perdere il tempo che ho già vissuto dalla mia memoria

02/04/2012 Da bambina leggevo tantissime favole, per giorni interi, e ricordo ancora la sensazione di benessere e di appagamento che mi suscitavano i racconti fantasiosi, magici, così diversi dalla realtà. Sarà per questo che, ogni tanto, quando posso, negli attimi tutti per me, riesco ancora a lasciarmi trasportare dalla fantasia, nonostante tutto

02/04/2012 Come ci si affretta ad amare quando si è giovani, e come è facile promettersi qualsiasi cosa, fare scelte definitive per la paura di dover aspettare, provare sensazioni estreme, lasciarsi andare senza riserve, senza egoismo, con la sola voglia di non risparmaire nulla di se stessi

01/04/2012 L’affascinante interrogativo senza risposta: la vita è legata ad una manciata di secondi o quello che ci deve capitare ci capiterà comunque? La casualità e il destino. La possibilità che gli eventi debbano comunque accadere, e il caso come mera variabile che ne modifica il percorso (“Sliding Doors”, 1998)

528901_3102734522522_653712963_n31/03/2012 Sono nata dal mare, affascinata dal mistero che porta con se, dalla profondità dei suoi abissi. Mi mancano i suoi segreti, il suo profumo, il rumore del vento contro le onde. Vorrei poter guardare ogni giorno, come facevo sempre da bambina, la linea immaginaria dell’orizzonte, cercare sulla riva gli oggetti restituiti dalla marea e venuti da chissà dove

31/03/2012 Dopo tutto, una gioventù bisogna averla, poco importa l’età in cui si decide di essere giovani

31/03/2012 Ogni dieci anni bisognerebbe cambiare vita, rinnovarsi, scoprire qualcosa di nuovo di se stessi

29/03/2012 Vorrei che i miei occhi conservassero tutte le immagini della mia vita in cui sono stata felice, che le mie orecchie ricordassero i suoni e le voci che ho amato, che sulle mie labbra restasse il sapore dei baci che ho ricevuto, che i miei ricordi più belli non venissero mai cancellati nella mia mente dal tempo, che il tempo fosse solo un’illusione, che la vita non mi scivolasse tra le mani prima che io abbia avuto la possibilità di capirla

29/03/2012 Com’è triste scoprire che certe persone sono così diverse da come le avevi immaginate, così lontane dalla proiezione che i tuoi pensieri avevano percepito, o forse sperato che fosse. La delusione è una lacerazione dell’anima e anche una sconfitta. E ogni volta è come una piccola crepa, un passo in più verso il nulla. E ricordiamo le prime sensazioni ricevute, e quanto poi ci siamo sbagliati, o forse avremmo dovuto cogliere le sfumature, guardarle meglio negli occhi, o forse guardarle senza immaginarle

29/03/2012 Oggi mi sono misurata con la vera cattiveria, la malvagità allo stato puro, ho visto la falsità e la miseria sui volti smascherati di piccoli, fragili uomini vinti dalla perfidia e dalla vanità

29/03/2012 Uno dei momenti della vita in cui sento l’infinito, è quando guardo le mie bambine mentre dormono, e attraverso i loro lineamenti, scrutando avidamente le espressioni del loro viso, cerco di immaginare i loro sogni di fanciulle, non ancora contaminati, immensi nella loro purezza. Sento la potenza dell’amore, quello eterno, incondizionato, sconfinato, che non chiede nulla, l’amore che è fusione, essenza, sazio di se stesso, trasfigurazione dell’anima

546171_3090777583606_443672978_n29/03/2012 Breve è la notte, lunga è l’attesa

27/03/2012 Mezzanotte. Tra un pò abbraccerò il mio cuscino e chiudendo gli occhi arriverò fino a domani 522171_3080431844969_984026617_n

27/03/2012 Cogli la rosa quando è il momento

26/03/2012 Che stupidi che siamo. Quanti inviti respinti, quante frasi non dette, quanti sguardi non ricambiati. La vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo

26/03/2012 La condizione umana è paradossale. Esistere significa poter scegliere tra varie possibilità ma questa libertà di scelta non costituisce la ricchezza bensì il permanente dramma dell’uomo.

24/03/2012 Il bello della vita è che non sai mai il titolo del prossimo capitolo

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24/03/2012
Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai
ti volterai senza vedermi ma io sarò lì
Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni (P.Neruda)

23/03/2012 L’amore sensuale è destinato a spegnersi una volta soddisfatto. Per poter durare deve essere associato, fin dagli inizi, ad elementi di pura tenerezza, deviati dallo scopo sessuale, o subire ad un certo punto una trasposizione di questo genere (Freud) – foto quadro picasso

22/03/2012 L’arrivo coincide con la partenza, non c’è una meta

22/03/2012 Non c’è niente di più prezioso al mondo delle persone che si sono avvicinate anche solo per un attimo alla nostra anima.

21/03/2012 Penso che la parte più preziosa di noi sfugga alle regole della ragione e della logica. Con il cuore e con l’istinto sentiamo le diverse dimensioni della nostra esistenza, cogliamo l’essenza degli attimi eterni, ci lasciamo trasportare dai sogni, amiamo, scegliamo le persone più importanti della nostra vita

19/03/2012 Bisognerebbe fermarsi almeno una volta a guardare la propria vita dalla finestra del vicino, osservarla di fronte, da un’altra prospettiva. Forse coglieremmo tutte le piccole, grandi felicità che ci sfuggono, capiremmo meglio il significato dei piccoli gesti di ogni giorno, l’animo di chi ci sta vicino, il senso della nostra stessa vita.

19/03/2012 Film ricco di pathos, “Magnifica Presenza”. sembra realizzato in tridimensionale per la capacità del regista di rendere viva la percezione delle diverse dimensioni dell’esistenza con le quali conviviamo. Immaginazione e realtà finzione e verità, presente e passato, fantasmi e persone reali si confondono e la vita diventa una favola onirica ma anche rappresentazione di se stessa.

19/03/2012 “Non ti svegliare: finchè dormi sarai il mio segreto. Da sveglio sarai vero. E di tutti”. (Magnifica Presenza)

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Isabella a scuola di danza. Modena, 2007. Giuseppe Basile © Geophonìe

18/03/2012 Il buio e l’attesa hanno lo stesso colore (G. Faletti)

417244_3034541417737_1732449959_n Noi non cerchiamo mai le cose, ma la ricerca delle cose, non viviamo mai nel presente ma in attesa del futuro (Pascal).

17/03/2012  Cosa c’è di più bello dell’attesa di qualcosa che ci verrà incontro tra un anno, un’ora, un minuto?

17/03/2012 Secondo la legge dell’attrazione, il pensiero motivato, reale, intenso, fa sì che le cose accadano

17/03/2012 I ragazzi di oggi sotto molti aspetti sembrano più saggi e non crescono omofobi. Hanno capito che “….fare l’amore ognuno come gli va” non è un tabù perchè l’amore e il sesso non hanno schemi nè limiti e che non tutto ha un nome..

16/03/2012 Ogni tanto ho nostalgia delle cose che mi facevano impazzire da ragazzina: ad esempio correre, correre il più veloce possibile, con le gambe che tagliavano il vento, con l’aria fredda sulle guance e i capelli scompigliati, con le braccia protese verso il traguardo mentre gli occhi vedevano già la meta, e la meta era ogni volta una conquista, e la felicità della velocità cresceva insieme ai miei sogni

16/03/2012 Non so con chi adesso sei, non so che cosa fai, ma so di certo a cosa stai pensando (L.Battisti)

16/03/2012 Non mi va di andare a dormire, la notte è così magica che andrebbe vissuta ad occhi aperti. Di notte ogni cosa sembra diversa, i pensieri si espandono, le paure affiorano, i ricordi si fanno più vivi e la realtà comincia a scivolare dolcemente per essere dimenticata e trasfigurata nel sogno

16/03/2012 L’amore non si manifesta col desiderio di fare l’amore, ma col desiderio di dormire insieme (M. Kundera)

16/03/2012 Non si può mai sapere che cosa si deve volere perchè si vive una vita soltanto e non si può confrontarla con le proprie vite precedenti, nè correggerla nella vite future (Milan Kundera)

15/03/2012 La seduzione nasce da una barriera, crea una barriera e invita ad infrangerla, ma con discrezione, solo per accenni, e si rivolge alla persona nella sua interezza, nella sua unicità. Diversamente, sarebbe squallida promessa di risultato

14/03/2012 Posso sopportare tutto, tranne che in casa non ci siano tutte le possibili verietà di frutta….quando mi accorgo che la frutta sta per finire mi fiondo a comprarla… la adoro..è così dolce, colorata, multiforme..anche il paradiso ha eletto la mela a simbolo della tentazione. E’ così anche per me: non so resistere alle mele …

14/03/2012 “L’importante non è quello che trovi alla fine della corsa … l’importante è quello che provi mentre corri …” (Notte prima degli esami)

10/03/2012 E’ eterno ogni minuto, ogni bacio ricevuto dalle persone che ho amato

06/03/2012 Penso a quando con la compagna di banco delle elementari tracciavamo la linea di divisione del banco per delimitare i nostri spazi….mi viene in mente che la stessa esigenza si avverte durante la notte…” Ci si può abbracciare prima, o quando ci si sveglia, ma quando si dorme bisogna stare ognuno per i fatti suoi”, forse per poter almeno sognare liberamente

05/03/2012 Nella vita non conta un respiro ma contano gli attimi che te lo hanno fatto mancare…

abbraccio05/03/2012 Un abbraccio riscalda il cuore più di qualsiasi altra cosa.. ti fa sentire che non sei solo

03/03/2012 Sei fortunato se nella vita hai provato il bacio che riesce ad accendere un fuoco profondo nella tua anima

01/03/2012 La vita è soprendente….le persone sono sorprendenti… a volte è impossibile capire un uomo come è impossibile capire al vita su un pianeta sconosciuto… Sarebbe bello poter leggere tra le righe, ma a volte neanche le righe sono tracciate e resta la certezza dell’incomprensione, delle parole che sono solo sovrastruttura, lontane dall’anima più di quanto lo siano le stelle dai nostri occhi.

01/03/2003 Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a ciò che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda con il tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola (Richard Bach).

01/03/2012 Il tempo scorre senza sosta, i pensieri rimangono fermi, nello spazio interminabile tra speranza e desiderio….

29/02/2012
Il più bello dei mari è quello che non navigammo.
I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti
E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto
(N. Hikmet)

29/02/2012 Buona notte… spero che domani qualcosa di bello accada, ho voglia di giorni speciali da ricordare

29/02/2012

La vita è un’opportunità, coglila
La vita è un sogno, fanne realtà
La vita è amore, godine
La vita è un mistero, scoprilo
(Madre Teresa)

21/02/2012 Non mi sono neanche accorta di questo carnevale che è già passato… Da bambina mi vestivano sempre da fatina perchè le favole mi facevano impazzire… poi ho perso la bacchetta magica e da allora è stata tutta una salita.. Notte

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La Filatrice di Sogni. Castelvetro, 2013. Foto tratta dalla Rete.

 

11/02/2012 L’auto è per me il mio rifugio, la stanza tutta per me, dentro ci tengo qualsiasi cosa e posso pensare indisturbata mentre mi lascio trasportare dalla strada

11/02/2012 I miei sogni sono tutti piccoli e realizzabili, perchè mi piace che si avverino. Non voglio trovarmi nella situazione di aver immaginato di vincere l’oscar mentre in realtà mi tocca fare il cambio degli armadi

15/01/2012 La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha (O. Wilde)

14/01/2012 Ci sono due tragedie nella vita: non riuscire a soddisfare un desiderio e soddisfarlo (O.Wilde)

13/01/2012  “La meta è partire”

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