22.04.1983. Ultravox, una lunga storia

 

 

Corriere del Giorno, 22.04.1983

Fu un colpo di fulmine.

Nel ’77 Brian Eno incontra John Foxx che ha da poco fondato gli Ultravox. Brian ne diventa il produttore e quello stesso anno pubblica il loro primo album.

La musica degli Ultravox era sottile e tagliente con una splendida voce di John Foxx che vi contribuiva in modo determinante. Eno così come era giusto se ne andò e Foxx rimasto orfano pubblicò con gli amici rimasti due album incantevoli “Ha! Ha! Ha!” e “Systems of Romance”.

Molti furono in quel periodo i gruppi che nacquero imitando gli Ultravox i quali, non a caso, godevano della stima della stampa inglese arcinota per la sua taccagneria sul piano del consenso.

Ma le sorti del gruppo continuarono ricche di avvenimenti: John Foxx li abbandonò e tutti, allora, pensarono che degli Ultravox nessuno avrebbe più sentito parlare.

Andò invece che le redini del gruppo vennero prese da Midge Ure grazie al quale cambiò anche la musica degli Ultravox. Le relazioni pubbliche aumentarono, Warren Cann, Chriss Corss e Billy Currie uscirono allo scoperto.

Nell’80 viene pubblicato “Vienna”.  I nostalgici della vecchia formazione urlano allo scandalo; coloro che sanno che la vita può imporre profonde trasformazioni si dimostrano ottimisti. “Vienna” è un successo. E’ l’era dei “video” e quelli degli Ultravox sono spettacolari: il filmato che riguarda “Vienna” è solo secondo a quello di Bowie per “Ashes to Ashes”.

Seguiranno poi “Passing Strangers” da “Vienna”, “The Voice” e “Thin Wall” da “Rage in Eden” fino a giungere a “Reap the wind” e “Hymn” dal loro ultimo album “Quartet”.

Visti quest’inverno dal vivo in Francia, gli Ultravox hanno allestito il loro show servendosi di una scenografia suggestiva, la stessa che poi è stata riprodotta sulla copertina del loro ultimo album. Inoltre godevano dell’ausilio di due vocalist che hanno mandato in visibilio la platea. In Italia si esibirono nel dicembre ’81 e forse ritorneranno la prossima estate.

Frattanto è stato pubblicato un singolo di Midge Ure che interpreta una canzone di Tom Rush. Gli Ultravox da parte loro propongono un E.P. con la versione live di “Reap the Wind”.

Marcello Nitti © Geophonìe

23.04.1983. I Thompson Twins, dai cartoon alle isole Bahamas

 

Corriere del Giorno, 23.04.1983

Quel suono sporco, africano.

Debitori verso profonde culture giovanili cone il “reggae” e il “punk”, i “Thompson Twins”, ovvero i gemelli Thompson, stanno conquistando le classifiche di mezzo mondo.

Due notizie: il nome lo hanno tratto da un celebre cartone animato che aveva per protagonisti due balbuzienti investigatori “Thompson and Thompson”; la loro avventura musicale è cominciata nel 1977. Come dicevo le radici dei Thompson Twins sono il reggae e il punk ma il loro sound è una “dance music” raffinata. Amano tinteggiarsi i capelli ornati spesso da lunghe trecce e indossano abiti di grande effetto.

Attualmente sono in tre e vengono guidati da Tom Bailey che è inglese, mentre la giovane Alannah Currie è della Nuova Zelanda e Joe Leeway è nigeriano. Alla formula a tre sono giunti da poco e comunque hanno già all’attivo tre album l’ultimo dei quali è “Quick step and Side Kick”. Originariamente i Thompson nacquero come settetto, diventarono quindi  un quartetto per trasformarsi definitivamente in un terzetto. Una riduzione che però non li ha dennaggiati in qualità.

Con un discreto seguito a livello mondiale, hanno suonato in Europa, Giappone e Australia esibendosi inoltre due volte al “Ritz” di New York. Sono infuenzati moltissimo dal suono africano, acerbo e sporco. Tom Bailey ha dichiarato di provare una intensa eccitazione all’ascolto di quei suoni. I Thompson scrivono testi permeati da storie d’amore, le più frequenti, le più normali: vittime delle illusioni dell’amore, traditi e traditori, affascinanti carogne che ingannano l’amato o l’amata ricevendo in ogni caso fiducia, fedeltà amore e passione.

Sono internazionali. Incidono in costosissimi studi di registrazione a Nassan nelle isole Bahamas e, bisogna dirlo, sono estremamente simpatici.

L’aspirazione dei “Thompson” è di divertirci dopo una parentesi davvero lunga di decadimento della disco-music; aspirano anche a guadagnare molto e abbastanza in fretta.

Capaci di shows unici, tutti giocati su ritmi miscelati con sintetizzatori e percussioni e con parti vocali sempre in bella evidenza, i Thompson ballano e zompano instancabilmente.

Curano con mania perfezionistica il palcoscenico, pullulante di decine e decine di coloratissimi spot che ben si confanno ai colori vivaci trasmessi dai Thompson Twins.

Marcello Nitti © Geophonìe

07.04.1983. E’ uscito il nuovo 33 dei Pig Bag

 

Corriere del Giorno, 07.04.1983

Seconda prova su vinile dei Pig Bag, gruppo nato dalle ceneri del Pop Group. Dopo “Dr.Meeckle and Mr. Jive”, i Pig Bag propongono “Leand an ear”, un disco che viene pubblicato in un momento particolarmente piatto di qualità musicali.

Intendiamoci. La miscela dei Pig Bag è immancabilmente frizzante: ritmi jazz mescolati in soluzioni fiatistiche molto convincenti. Ma tutto questo non basta ad elevare “Lend an ear”.

I Pig Bag rimangono soprattutto una “band live”. Le loro performance sono veri e propri appuntamenti di allegria e di gioa. Gli stessi  musicisti (sette), pieni di verve, comunicano brio e voglia di ballare.

Il gruppo è inglese e incide per la “Y Records”, una piccola etichetta alternativa. Vi anticipo che è in programma una piccola tournèe italiana. Non perdetevi duqneu questo nuovo incontro con i Pig Bag.

Marcello Nitti ©Geophonìe

09.04.1983. Bossanova e amore. A voi gli Antena

 

DISCHINOVITA’ / “Camino del Sol”

Corriere Del Giorno, 09.04.1983

Con l’ondata post-punk, centinaia di ragazzi, affascinati dal mito di un rapido successo, hanno imbracciato una chitarra e hanno subito cercato la strada dell’incisione discografica. A questo punto sono spuntati nuovi stili, nuove miscele musicali e non è stato trascurato alcun filone. Gli “Antena”, per esempio, sono belgi e amanti della bossanova e dei ritmi latini. Hanno proposto una versione della famosissima “The girl from Ipanema” ottenendo consensi in Francia, Svizzera e Belgio.

“Les disques du Crepuscule”, la loro attuale casa discografica, ha dato loro l’opportunità di incidere e pubblicare recentemente un mini-ellepì, decisamente splendido. La musica degli “Antena” è fatta per sognare, piena di tenui calori e ritmiche leggere e dolci. Il loro ultimo lavoro ha per titolo “Camino del sol” e narra di avventure amorose da trascorrere in hotel sulla riva del mare durante estati assolate.

Le due donne del gruppo (gli elementi sono tre in tutto), con le loro voci hanno sicuramente arricchito le composizioni che formano “Camino del sol”. Signori, è musica da ascoltare la prossima estate, quando andrete in calore; ma naturalmente è pure musica da non disprezzare in altre occasioni.

Non credo comunque che vi sarà mai un notevole successo commerciale per gli “Antena”. La loro rimarrà semplicemente musica (soave) per pochi eletti.

Marcello Nitti ©Geophonìe

12.04.1983. Billy McKenzie da solo propone “Ice Cream Factory”

 

Corriere Del Giorno, 12.04.1983

Associates dissociati (per quanto?)

Compagni di etichetta dei Cure, gli “Associates” pubblicarono nel 1980 “The Affectionate Punch”, che nonostante fosse un lavoro molto nuovo, passò inosservato, tanto che il duo Mckenzie-Rankine dovette insistere con coraggio anche perché la casa discografica non gli diede più fiducia.

Ed è così che sfornarono una serie di singoli di notevole bellezza. La raccolta che ne nacque fu un album dal titolo “Fourth deawing down”.

Una musica che ricorda drammi da palcoscenico, con una straordinaria voce di Billy McKenzie, capace di alzarsi e farci scendere a suo piacimento, e l’innesto del fatto elettronico mai fine a se stesso.

Tuttavia la loro affermazione è arrivata con la pubblicazione del singolo “Party Fears Two”, un qualcosa di inaudito, un pezzo di rara bellezza, corale e trascinante. L’album che lo ha seguito subito dopo, “Sulk”, ha confermato lo stato di grazia degli “Associates” i quali caparbiamente si sono riproposti al pubblico inglese che, solo, ha avuto finora il piacere di ascoltarli dal vivo.

Frattanto, sulla scia del loro attuale successo, la “Wea” pubblica il primo album, completamente “rimixato” in modo da rendere attualizzato il suono “Associates”.

Anche per questo motivo la pubblicazione del quarto album del duo ha subìto un rinvio, mentre, sorprendendoci, Billy McKenzie pubblica un nuovo singolo con musica di “Orbidoig” dal titolo “Ice Cream Factory”. Un lavoro impressionante, dove la voce di Billy non si smentisce in creatività e sicurezza.

Rankine invece collabora con un gruppo inglese a livello di produzione, in attesa che giunga il momento adatto per pubblicare il nuovo album come “Associates”.

Marcello Nitti ©Geophonìe