Damàiste, New Wave bolognese contemporanea

I Damàiste sono una band bolognese che da alcuni anni propone una rivisitazione della new wave seguendo percorsi diversi da quelli tipici delle tribute band. Il loro, infatti, non è il tipico spettacolo incentrato sulla pedissequa esecuzione dei classici  e il loro repertorio non tende al revival di uno specifico gruppo: quello dei Damàiste è un evento di comunicazione, quasi un reading, fatto di musica e parole.

I Damaiste infatti spaziano in un repertorio anni 80 ma non solo, riproponendo brani noti e meno noti di varie formazioni storiche, dai Cure sino ai Placebo, dai Sound e The Psychedelic Furs agli Interpol, Franz Ferdinand, Arctic Monkeys ed altri. La setlist dei Damàiste ricerca e vuole mostrare al pubblico la “continuità” di un genere, l’eredità sonora e di ispirazione acquisita dalle generazioni di artisti che si sono affermati dopo gli anni ’80, quando quella particolare fase creativa confluita in un brit pop meno suggestivo e spesso poco originale sembrava definitivamente chiusa e conclusa.

Massimo Panìco, voce e tastiere (Damàiste, Live Gallery 16, Bologna, 22.12.2019) © Geophonìe

Non è casuale la scelta dei brani che i bolognesi Damàiste portano sul palco: vi è molta cura nel presentare diversi brani contemporanei, per mostrare accanto alla new wave delle origini, quella di oggi. Amano intervallare le loro versioni live con brevi racconti, aneddoti, pillole di storia musicale, schegge di un’epoca non ancora lontanissima che il pubblico ha piacere di ricordare ma anche di approfondire, scoprendo qualcosa di più. Sappiamo bene come molti testi new wave in quegli anni scivolassero via, completamente ignorati e offuscati dallo sfavillio estetico degli ’80, e scoprire oggi slanci di poesia e significati sconosciuti, condividere solo ora narrazioni che la stampa specializzata – in ritardo – ha scoperto e svelato, rende il loro spettacolo un happening musicale e culturale ricco e piacevole.

E’ una bellissima serata quella che si trascorre fra le conversazioni e le performance sonore dei Damàiste, sempre molto cariche di intensità elettriche e ritmiche. Il loro è un “sound” solido e collaudatissimo. La parola “Sound”, del resto,  per i Damàiste è una questione di cuore: il repertorio della band di Borland è infatti uno dei cardini del loro spettacolo.

Franco Pietralunga (drums) e Christian Paolucci (voce e chitarra) Live Gallery 16, Bologna, 22.12.2019 (© Geophonìe)

Da cosa nasce questo amore per i The Sound?
“Max è di Taranto” – ci racconta Frank, batterista – “ e negli anni ‘80 la scena New Wave della città era molto viva. Lui ebbe la fortuna di assistere a buona parte di quei concerti, dai Simple Minds ai Bauhaus, e nel 1985 a 14 anni vide Adrian Borland e soci al Tursport Club. Un concerto leggendario. Da allora i The Sound sono stati un suo pallino”.
“Anche Frank li vide dal vivo a Budrio in provincia di Bologna nel 1983”, – racconta Massimo Panìco –  “ed anche lui considera questa band fondamentale nel panorama New Wave/Post Punk internazionale. Le sonorità post punk sono parte integrante della nostra cultura musicale, sia come ascoltatori che come musicisti. Dopo aver riproposto per tanto tempo quasi tutte le band del periodo Punk-New Wave, abbiamo capito che l’unicità dei The Sound era davvero pazzesca e abbiamo deciso di esplorarli più a fondo. “From the Lions Mouth” è un album straordinario”.

Christian Paolucci, voce e chitarra (Damàiste, Live Gallery 16, Bologna 22.12.2019) © Geophonìe

Quando vi siete formati e qual’è la vostra storia?
“I Damaiste nascono nel lontano 2009, Chris, Max ed Emi sono i fondatori. Dal 2017 Frank è il nostro batterista. Esordimmo come cover rock band, abbiamo poi intrapreso un viaggio creativo che ci ha portato nel 2015 ad autoprodurre “What you see is all there is” un album interamente scritto da noi che ha riscosso un discreto successo fino a raggiungere il 5° posto nella classifica indie di iTunes. In questi anni ci siamo dedicati a studiare e riproporre diverse band che sono il nostro riferimento (Arctic Monkeys, The Cure, Placebo), ma quando siamo atterrati su The Sound, è divenuta la nostra nuova ossessione”.

Perché avete due cantanti?
“Perchè ci piace variare tra diversi stili, essere flessibili, spaziare su diversi canoni. Chris e Max hanno timbri vocali completamente diversi e sfruttiamo questa particolarità a nostro vantaggio”.

C’è una notevole versatilità vocale e sonora nelle esecuzioni dei Damaiste. I brani originali vengono riproposti con libertà interpretativa e voglia di sperimentare. Si riconosce benissimo nel loro concerto quella militanza sotto i palchi di tanti grandi e piccoli eventi musicali che negli anni, sin da ragazzi, avrà caratterizzato le loro storie personali.

Il concerto live a cui avete assistito e che vi ha maggiormente influenzato?

“Quello degli U2, Zoo Tv, a Bologna” – dice Chris – “Ero lì per motivi di lavoro, in servizio militare nella celere. A distanza di anni abbiamo poi ricostruito i ricordi, scoprendo di esserci stati tutti e tre (io, Emi e Max) nello stesso posto, allo stesso momento, seppure con finalità diverse: 2 su 3 di noi erano al lavoro”.
“Durante quel tour degli U2 – Zoo Tv ebbi il privilegio di lavorare con Bono” – dice Max – “Ero l’aiutante della sua costumista. In quella data di Bologna salii sul palco due minuti prima dell’inizio del live per riportare nel backstage i finti U2. Esperienza memorabile dinanzi a circa 30.000 persone”.
“Fu in occasione di quel concerto degli U2 – Zoo Tv Tour a Bologna che capii che il mondo era diventato multimediale”, dice Emi.
“Per me fu il concerto dei Sound nella Discoteca Puntacapo di Budrio del 1983” – dice invece Frank – “fu una performance che pose le basi per le mie preferenze musicali, e orientò tutta la mia cultura musicale che ho poi continuato a coltivare  sino ad oggi”.

E il concerto live che vi ha maggiormente influenzato come musicisti?
Chris: Arctic Monkeys “Ferrara sotto le stelle” 2007
Max: Sono tantissimi, non riesco a dirne solo uno. Molti concerti degli U2. Depeche Mode, Placebo ed Editors. Simple Minds e Tears for Fears. Arctic Monkeys. Davvero difficile.
Emi: Interpol, “Turn on the bright lights tour”.
Frank: Arctic Monkeys “Ferrara sotto le stelle” 2007.

Gallery 16, Bologna. © Geophonìe

Il  concerto live che non vi perdonate di avere perso?
Chris: Grateful Dead
Max: The Clash, Duran Duran e David Bowie
Emi: Jeff Buckley
Frank: David Bowie

Le band da cui siete ossessionati?
Chris: The Beatles
Max: U2
Emi: The Smiths
Frank: Joy Division

 

 

Cos’è la musica per voi?
Chris: una millefoglie di matematica applicata al suono con sopra un velo di emozioni
Max: le rockstar sono i miei mentori, il rock è l’interruttore dei miei stati emotivi
Emi: l’angolo delle mie emozioni con cui mi confronto appena posso
Frank: un luogo dove mi sento a mio agio, sempre

E il vostro sogno come musicisti?
Chris: Fare un tour in Giappone
Max: ne ho due: il primo è fare un tour con la mia band girando le capitali europee con il Westfalia. Il secondo è suonare i Sound nella mia Taranto.
Emi: incidere un album e l’ho realizzato; il prossimo è quello di suonare con Peter Hook e Johnny Marr assieme (difficile ma nella vita non si sa mai!!!)
Frank: direi che si è avverato, visto che era suonare in una cover band dei The Sound.

Giuseppe Basile © Geophonie
13.05.2021

Damàiste, esperimenti di comunicazione

Una band bolognese propone un illuminante reading di musica e parole. Un’esperienza espansiva che dal rock infonde energie e volontà, con risultati efficaci persino nell’attività di formazione aziendale. Damàiste , in Gaelico significa “Ledere”, “Danneggiare”,  ed è il concetto di lesione, disagio presente in alcune band del passato ad interessare i membri di questa formazione musicale emiliana: una passione per le sonorità new wave, goth, postpunk, darkwave e brit pop  accomuna i suoi quattro componenti, musicisti di lungo corso che suonano per diletto e non per lavoro. Dismessi pc, cravatte ed automobili, si dedicano a proporre musica di nicchia per appassionati degli anni ’80 e primi ’90. I Damàiste suonano insieme dal 2011 e riportando live le atmosfere citate, interpretano le più importanti band di questi generi: The Sound, Joy Division, Killing Joke, Bauhaus, The Psychedelic Furs, The Cure, Depeche Mode, Placebo, Interpol, Franz Ferdinand, Oasis, Pixies, Arctic Monkeys. Le canzoni non sono riprodotte in stile ‘tribute’, quindi identiche all’originale, ma cercano di evidenziare dettagli dei brani non sempre evidenti, con richiami a contemporanei o a band successive che hanno fatto tesoro della tradizione new wave; i Damàiste interpretano liberamente Adrian, Ian, Jaz, Robert e tutti gli altri musicisti a cui si ispirano, pur rispettando il messaggio sonoro ed il contenuto artistico. Nel 2015 la band pubblicò un proprio album inedito, “What you see is all there is”, raggiungendo il 5° posto della classifica Itunes Indie. Le sonorità dell’album riprendono la passione dei suoi membri verso diversi generi musicali ma l’atmosfera generale rimane fedele al decennio 80, fino ad arrivare alle sonorità anni 90, ovvero fino alla “Placebizzazione” . Alcune composizioni dell’album sono proposte dal vivo. Ogni live è caratterizzato da un lungo repertorio, frutto dei 10 anni di carriera della band; è per questo che in alcuni live si superano abbondantemente le due ore. La capacità di fondere due cantanti con timbri vocali diversi rende  particolari le performance live. La band si è esibita principalmente in Emilia Romagna, con alcune date anche fuori regione in Veneto e Toscana, toccando alcuni palchi particolarmente importanti come Home Rock Bar a Treviso, Cortile Cafè a Bologna, Hard Rock Cafè a Firenze e diversi altri. Le parole dei grandi artisti vengono svelate, e il loro pensiero finalmente viene divulgato. Recentemente Max Panìco ha dato vita ad un’attività di formazione nel mondo aziendale promuovendo un proprio format incentrato sull’energia, sulla valorizzazione dell’individuale senso interiore e sulla libertà creativa che il rock, come forma culturale, ha trasmesso nella nostra società moderna stimolando  attitudini individuali e di gruppo, l’autodeterminazione e l’affermazione della personalità. Il suo prodotto formativo si chiama “Il rock in azienda” e sta ottenendo un successo notevolissimo con numerose richieste e consensi professionali nell’ambito del management italiano (https://www.youtube.com/watch?v=MPGsjRLG4Sw). COMPONENTI Christian Paulucci – voce e chitarra Massimo Panìco – voce e tastiere Emiliano Lorenzoni – basso Franco Pietralunga – batteria

THE SOUND (Hystoric Complete Giglist)

The Sound Complete Gig List
1980

 September
4 BIRMINGHAM Golden Eagle
11 GLENROTHES Rothes Arms
12 KINGHORN Cunzie Park
13 KINGHORN Cunzie Park
14 EDINBURGH Harveys
15 GRANGEMOUTH International Hotel
18 KIRKALDY Dutch Mill
19 FALKIRK Magpie
20 EDINBURGH Eric Browns
21 COWDENBEATH Commercial
24 LONDON Moonlight Club
26 LONDON Old Queens Head
28 BRIGHTON Jenkinsons (+ Echo & B)
29 BOURNEMOUTH Stateside Centre (+ E & B)
30 BRISTOL The Berkeley (+ E & B)
October
1 EXETER University (+ E & B)
2 PORT TALBOT Troubador (+ E & B)
3 BIRMINGHAM Cedar Ballroom (+ E & B)
4 MANCHESTER University (+ E & B)
5 LEEDS F. Club (+ E & B)
6 DERBY Romeo And Juliets (+ E & B)
7 COLCHESTER Essex University (+ E & B)
8 NORWICH UEA (+ E & B)
9 SHEFFIELD Limit (+ E & B)
10 SCARBOROUGH Penthouse (+ E & B)
11 STIRLING University (+ E & B)
12 EDINBURGH Valentinos (+ E & B)
14 COVENTRY Poly (+ E & B)
15 ST. ALBANS City Hall (+ E & B)
17 LIVERPOOL University (+ E & B)
21 LONDON Richmond Castle
24 LONDON Moonlight Club + review
28 LONDON Rock Garden
31 LONDON 101 Club
November
21 LONDON Half Moon Herne Hill

1981

January
11 LONDON ICA
14 LONDON The Venue (see Jeopardy)
16 LAMPETER University
20 LONDON UCL
February
26 PARIS Pavillion Baltard
27 LONDON The Venue
March
5 GRONINGEN Vera
6 EINDHOVEN Effenhaar
7 ROTTERDAM Exit Club
8 AMSTERDAM Paradiso
15 LILLE Palais Saint-Sauveur
16 ROUEN Studio 44
April
2 LONDON Venue
19 CAISTER Silver Sands
May
1 MANCHESTER Rafters
8 LONDON Kingston Poly
9 LONDON LSE
28 LONDON Africa Centre
30 WARWICK University
June
15 LONDON Heaven
16 CAMBRIDGE Jesus College
20 GLASTONBURY Fayre
August
15 NIJMEGEN Openlucht Theater
16 ROTTERDAM New Pop Festival
21 WAGENINGEN De Junushof
22 AMSTERDAM Paradiso
23 GRONINGEN Sterrenbos Festival
September
5 STAFFORD Futurama
18 EDINBURGH Niteclub (+ Comsat Angels) tour ad
19 ABERDEEN The Venue (+ C.A.)
20 KIRKLEVINGTON Country Club (+ C.A.)
22 MANCHESTER Poly (+ C.A.)
23 YORK T.A. Centre (+ C. A.)
24 LEEDS Warehouse (+ C. A.)
27 BATH Tiffanies (+ C .A.)
October
16 LEUVEN Flanders Festival
27 CANTERBURY Kent University tour ad
28 BRIGHTON Poly
29 COVENTRY General Wolfe
30 LONDON ULU see ad
31 NORWICH UEA
November
1 SHEFFIELD Limit Club
18 APELDOORN Gigant
19 GRONINGEN Huize Maas
20 THE HAGUE Trojan Horse
21 HILVERSUM Tagrijn
22 AMSTERDAM Paradiso
26 MADRID Rock-ola
27 MADRID Rock-ola
30 MILAN 2001

1982

January
21 LONDON The Venue
29 DELFT Staminee (tour ad)
30 ARNHEM Stokvishal
31 SITTARD Stadschouwburg
February
1 ENSCHEDE T H
2 AMSTERDAM Paradiso
19 HERENTHOUT Lux
20 LOMMEL Zendpiraat
21 ROCHEFORT Salles des Roches
22 BORNEM Volksbelang
24 BRUSSELS Ancienne Belgique
25 KUURNÉ On the Beach
26 ZEDELGEM Groene Meerschen
March
8 LOUGHBOROUGH Art College
31 OSLO Club
April
1 STOCKHOLM Kamera Palatzet
2 GOTHENBERG Student Kaaren
3 COPENHAGEN Music Café
4 HAMBURG Onkel Poe’s
9 UTRECHT Irenehal (No Nukes)
12 LONDON Hammersmith Palais
18 DÜSSELDORF Philipshalle
19 AACHEN Eurogress
20 BOCHUM Zeche
21 KÖLN Sartory
22 NEU-ISENBURG Hugenottenhalle
23 MANNHEIM Kulturhaus
24 APPENWEIER Schwarzwaldhalle
26 MUNICH Alabama Halle
27 DARMSTADT Lopo’s Werkstatt
28 WÜRZBURG Music Hall
29 KAISERSLAUTERN Flash
30 LUXEMBOURG Polyvalent
May
2 MÜNSTER Münsterlandhalle
3 BREMEN Aladin
4 HANNOVER Rotation
5 BERLIN Metropol
6 KIEL Ball Pompos
8 HAMBURG Stadtpark
23 BATH Tiffanies
June
11 LONDON ZigZag Club
July
13 ZUTPHEN Tent
17 APELDOORN Gigant
18 GRONINGEN Vera
19 UTRECHT NV Huis
22 AMSTERDAM Paradiso
23 THE HAGUE Openlucht Theater
24 ARNHEM Stokvishal
August
5 LOKEREN Lokerse Festival
6 BRUSSELS Mallemunt
7 ZONHOVEN Alcatraz Festival
8 VENLO Julian Park
13 BLANKENBERGE Blankenpop Fest
14 ADINKERKE Seaside Festival
October
17 LONDON Lyceum (with Comsat Angels)
November
7 LEICESTER Poly
9 LONDON The Venue
10 LEEDS Warehouse
11 SHEFFIELD Limit Club
12 BIRMINGHAM Poly
13 BRISTOL Poly
December
2 COVENTRY General Wolfe
3 LONDON Camberwell Art College
10 MADRID Rock-ola
11 MADRID Rock-ola

1983

January
20 UTRECHT Tivoli
21 ROTTERDAM Arena
22 AMSTERDAM Paradiso
23 GRONINGEN Oosterpoort
24 ARNHEM Stokvishal
25 MAASTRICHT Staargebouw
26 LEUVEN Lido
27 GENT Vooruit
28 ZEDELGEM Groene Meersen
29 BRUSSELS Plan K (photos here)
30 ANTWERP Hof Ter Lo
31 BOCHOLT Morian
February
5 LONDON Kingston Poly
11 LYON West Side
12 LYON West Side
14 BOLOGNA Teatro Disco Puntacapo
15 MILAN Teatro Orfeo
16 VICENZA Palestra
17 FIRENZE Manila
18 BRESCIA Teatro CTM
19 GENEVA Le Cab
20 ZURICH Rote Fabrik
March
8 COPENHAGEN Saltlageret
9 GOTHENBERG Rockbox
11 OSLO Chateau Neuf
12 STOCKHOLM Electric Garden
24 NEW YORK Danceteria
25 PHILADELPHIA East Side Club
26 WASHINGTON 9.30

1984

January
28 VAALS ’T Spuugh
29 HAARLEM Patronaat
March
28 LONDON Marquee
April
4 LONDON Marquee
11 LONDON Marquee
16 UTRECHT Vrije Vloer
17 ENSCHEDE Vrijhof
18 EINDHOVEN Effenaar
19 GRONINGEN Vera
20 AMSTERDAM Paradiso
21 LEIDEN LVC
22 ETTEN-LEUR Pop Festival
23 THE HAGUE Trojan Horse
24 NIJMEGEN Lindenberg
25 ROTTERDAM Arena
27 GOTHENBERG Mudd Club
29 STOCKHOLM Kolingsborg
30 OSLO Studio 26
May
2 COPENHAGEN Musikcafe
3 HAMBURG Fabrik
4 BERLIN Loft
5 MÜNSTER Odeon
6 DETMOLD Hunky Dory
7 BOCHUM Zeche
8 COLOGNE Luxor
9 HALLE Halle 3
10 BOCHOLT Dochdu
21 LONDON Marquee
22 LONDON Marquee
23 ROUEN Exo 7
24 PARIS Theatre du Forum
25 GENEVA Bouffon
26 LYON West Side Club
28 TURIN Studio 2
29 FLORENCE Manila
31 BARI Disco Country Club
June
1 CATANIA Teatro Sud
2 CATANZARO Stadio Comunale
4 PESCARA Discoteca Le Naiada
5 ROME Teatro Palladium
6 IMOLA La Rocca
7 RIMINI Aleph
8 FIORENZUOLA D’ARDA Disco My Way
9 MUNICH Alabamahalle
July
1 THE HAGUE Parkpop
8 MADRID Rock-ola
9 MADRID Rock-ola
12 LISBON Rock Rendezvous
13 LISBON Rock Rendezvous
26 SURBITON Assembly Rooms
August
3 VAALS T’Spuugh
4 SNEEK Sneekpop
September
21 ROTTERDAM Pandoras Music Box
23 DEINZE Futurama (photos here)
November
9 LONDON ULU
30 NEW YORK Ritz
Dec
1 WASHINGTON 9.30
5 SAN FRANCISCO Oasis
7 LOS ANGELES Club Lingerie

 1985

March
15 BIRMINGHAM Poly
17 LEEDS Poly
20 LONDON Marquee
21 LONDON Marquee
28 FRANKFURT Batschkapp
30 ZURICH Rote Fabrik
31 MUNICH Mirage
April
1 STUTTGART Maxim
2 HAGEN Lass Das
3 BOCHUM Zeche
4 BIELEFELD PC 69
6 HAMBURG Markthalle
7 SCHIJNDEL Popfestival
8 HILVERSUM De Tagrijn
9 UTRECHT Vrije Vloer
10 SITTARD Donkiesjot
11 ROTTERDAM Arena
12 TILBURG Noorderlicht
13 AMSTERDAM Paradiso
14 WILHELMSHAVEN Pumpwerk
May
3 ROUEN Exosept
4 LEUVEN Mei ’85 Festival
5 AMERSFOORT Flint
7 BORDEAUX Performance
8 TOULOUSE Le Pied
9 LYON West Side
10 LYON West Side
14 BOLOGNA Tivoli
16 NAPLES Teatro Tenda
18 TARANTO Tursport Club
20 MILAN Odissea 2
21 RIMINI Viserba Di Rimini
31 BARCELONA Zeleste
June
1 BARCELONA Zeleste
2 BARCELONA Zeleste
14 PARIS El Dorado
15 GROOTEBROEK Veilinghal
July
8 LONDON Hammersmith Palais
August
10 DE PANNE Seaside Festival (photos here)
27 LONDON Marquee (see In The Hothouse)
28 LONDON Marquee (see In The Hothouse)
31 IBIZA Ku Club
November
22 LONDON Clarendon
December
19 OLDENBURG Echoes

1986

March
4 MADRID Universal
6 BARCELONA Studio 54
7 VALENCIA Pacha
9 SAN SEBASTIAN Polideportivo de Anoeta
29 CARTAGENA Disco Patan
April
4 LONDON Clarendon
July
19 CINEY Ciney Festival
20 OUDENBURG Polder Rock 86
October
18 MADRID Leganes Festival

1987

May
20 UTRECHT Tivoli
21 GRONINGEN Vera
22 AMSTERDAM Paradiso
23 DEN HAAG Trojan Horse
24 BRUSSELS La Gaite
26 LONDON Marquee
27 LONDON Marquee
June
28 DEN HAAG Parkpop
August
1 N-SCHOOMEBEEK Het Tuinfeest
8 SNEEK Sneekwave
9 VENLO Summerpark Fest
September
4 LAUSANNE Hot Point Festival
November
7 VITORIA The End
27 TILBURG Noorderlicht
28 LEIDEN LVC
29 NOORD-SCHARWOUDE De Koog
30 DEVENTER Burgerweehuis
December
1 NIJMEGEN Doornroosje
2 ROTTERDAM Lantaren
3 HAARLEM Patronaat
4 AMSTERDAM Paradiso
5 ZOETERMEER Boerderij

08.09.1983. L’altra notte a Modena. Sul palco c’è Siouxie.

Corriere del Giorno, 08.09.1983

Modena – Dopo aver fatto tappa a Rotterdam e a Zurigo, i Siouxie and the Banshees concludono questo breve tour in Europa, suonando a Modena il 6 settembre: l’occasione è stata importante oltre ad essere l’unico concerto in Italia. Ed è stata anche l’occasione di vedere alla chitarra Robert Smith, quello dei Cure.

Ma ci sono altre novità, prima di descrivervi il concerto. I Cure e i Banshees sono forse i superstiti della famosa ondata del ’77 – ’78, infatti, dopo lo scioglimento dei Wire, dopo la morte di Ian Curtis e di conseguenza dei Joy Division, dopo la rottura del Pop Group e la recente notizia dello scioglimento dei Bauhaus, i due gruppi in questione sono impegnati in molti progetti. Robert Smith è entrato a far parte dei Banshees in pianta stabile, sempre continuando a lavorare con Simon Tholrust, ovvero i Cure, pur creando con Steve Severin, bassista dei Banshees, un progetto a due ambizioso dal titolo The Glove.

E’ appena uscito “Like an Animal” del duo con l’inserimento di una voce femminile, già in classifica in Gran Bretagna. C’è ancora da ricordare “The Creatures”, protagonisti Siouxie Sioux e Budgie, del Banshees che, come ricorderete, hanno pubblicato da poco l’album “The Feast”.

Corriere del Giorno, 03.09.1983

Quindi, molto lavoro e pieno sfogo delle proprie aspirazioni e martedì sera, a Modena, erano lì, sul palco, Budgie, Robert Smith e Siouxsie Sioux, i Banshees al completo. In una fresca e stellata serata e dopo una performance abbastanza fischiata dei “Killan Camera”, gruppo italiano, i Banshees incominciano la loro esibizione. E’ stato magico, le prime note di overground, del primo album “The Scream”, hanno mandato subito in visibilio il pubblico, che per l’occasione era quasi tutto in bianco e nero, e con acconciature impossibili. E’ stato con il secondo brano, “Green Fingers” che una decina di punks riuscivano a salire sul palco per abbracciare il loro idolo: Siouxie. C’è stato un attimo di stupore, e mentre Steve Severin e Budgie suonavano regolarmente sul palco, si era creata un’invasione fra punks e forze del servizio d’ordine. Tutto andava bene e lo sbigottimento del pubblico finiva in un lungo applauso, mentre i Banshees continuavano con “Cascade, Melt e Sin in my heart”.

Tutti gli occhi erano puntati su di lei, Siouxie che cantava splendidamente con la sua voce che ti raggiungeva dovunque e Budgie, infaticabile alla batteria, a comporre le bellissime trame ritmiche; Severin, vera sorpresa della serata, con il suo basso creava il tipico suono Banshees. Infine, Robert Smith che alla lettera eseguiva le precedenti creatività dell’ex Hohn McGeoch. Il pubblico è esploso quando i Banshees hanno eseguito, di seguito, “Arabian Nights, Happy House, Spellbound”, brani epici del gruppo che hanno infiammato i quattromila presenti.

Logicamente i Banshees si congedavano da Modena e dall’Italia con due bis notevoli, una versione al limite della religiosità di “Halloween” e una versione splendente di “Israel”, mitico 45 giri del gruppo.

Siouxsie ringraziava e la notte copriva tutto, ma non la registrazione del concerto che già intonava nel registratore e che a Taranto potrete sentire per intero a un gran galà del Tursport, insieme al concerto di Bowie a Monaco di Baviera. Da un brano di Siouxie and The Banshees: “Christine the Strawberry girl, Christine banana split”.

Marcello Nitti © Geophonìe
(08.09.1983)

20.07.1985. Cantami o Diva le macabre liriche del Punk

Siouxsie iera sera al Tursport di Taranto.

Daniela Pinna © Corriere Del Giorno, 21.07.1985

Una diva gotica tra sole e mare: pareva impossibile, ma è accaduto. Siouxsie Sioux, madonna nera del rock inglese, prima signora del punk, ha suonato ieri notte al Tursport in compagnia della sua storica band, i Banshees. Il  “suono oscuro” – così veniva chiamato nel suo periodo d’oro, gli ultimi anni ’70 – è stato felicemente trasportato in mezzo ai colori  (e alla calura) dell’estate tarantina.

Brani nati nel buio delle cantine o nel ritirato appartamento di Siouxsie,  “un seminterrato col pavimento in legno, senza moquette e con poca luce”, come precisava la stessa Siouxsie su Smash Hits qualche tempo fa, hanno creato strane atmosfere nella calda notte estiva. Con piena soddisfazione dei rocchettari locali, dei vacanzieri e dei romantici ribelli metropolitani senza metropoli.

Siouxsie Sioux non rappresenta l’ultima moda canora, non sbanca le classifiche mondiali, non interpreta film d’essai o di successo, ma ha un seguito  personale che non ha pari tra i musicisti della sua generazione. Scomparsi e riciclati i Jam, in inarrestabile declino i Clash, svanita Blondie insieme con i suoi amici newyorkesi, solo Siouxsie resiste sulla cresta dell’onda del dopo punk.

“Non c’è ragione sulla terra per cui questa marcia da funerale debba provocare una così veemente reazione da parte del pubblico”, scriveva qualche settimana fa Ted Muco recensendo per Melody Maker il concerto del gruppo alla St. James 15 Church di Londra. Ma era solo pudore – forse un po’ d’imbarazzo – per l’entusiasmo che traspare dal suo pezzo. “L’incorrotta regina del punk, colei che sputa rose (sic!), ha ancora una voca casta che seduce con calore e fascino: ha acuti debilitanti che impongono la resa di ogni senso”,  prosegue Mico: il quale ha certamente almeno 25 anni.

Colta, cattiva, riservata, senza amici al di fuori della band, senza fidanzato fisso: è questa l’immagine che Siouxsie Sioux ha saputo creare e conservare negli anni. Un tipo che ben si adatta all’autrice di danze macabre e cantilene blasfeme. I suoi brani più celebri, “Icon”, “Cascade”, “Mother I Promise”, parlano di esaltazione della disperazione, Amore & Morte (sempre saldamente uniti) putrezioni varie. Se assurgessero alla dignità di studi per semiologi le liriche del gruppo susciterebbero certo curiosità per il numero di insetti e parassiti che ne sono protagonisti. Stupire e far inorridire, d’altronde, era un obbligo del punk. Con i suoi modi, con i suoi vizi e anche con il suo abbigliamento Siouxsie ha comunque creato una scuola.

Gioielli di plastica, vestiti sado maso, bustini ecc. esistevano ben prima di Madonna (che semmai li ha colorati)  e Siouxsie lo dimostra. E chi non ricorda l’abbigliamento del periodo “piratesco” di Adam Ant, i primi costumi da neo-romantica gioventù degli Spandau Ballet? La signora Sioux e le sue streghe (La Banshee è la donna la cui apparizione annuncia la morte nella mitologia irlandese) sopravvivono a discepoli e imitatori. Sino a riuscire dalle loro nebbie per venire al sole di Taranto. Non resta che chiedersi con Ted Nico: “che bisogno abbiamo di eroina e morte, quando notti come queste ci fanno fare voli così elevati?”

Daniela Pinna © Corriere del Giorno
(21.07.1985)