Venerdì 19 al Tursport 
In città un solo punto di prevendita

I Cult sono probabilmente insieme ai Sister Of Mercy i più degni rappresentanti del post-punk di terza generazione. Si formano nell’82 dopo lo scioglimento dei Southern Death Cult, una “cult band” proveniente dai sobborghi londinesi e destinata a una fine precoce per divergenze tra i componenti.

La figura di spicco dei S.D.C., e cioè il cantante Ian Astbury, riunisce subito intorno a sé altri protagonisti della scena musicale londinese: Bill Duffy (già chitarrista dei Theatre of Hate), Ray Mondo e Jamie Stewart rispettivamente batterista e bassista dei Ritual, e insieme formano i Death Cult. Dopo la pubblicazione del primo singolo, “Brothers Grimm”, i kids inglesi li riconoscono leader incontestabili, insieme a Sex Gang Children e A Sister Of Mercy, del post punl più valido.

Dopo pochi mesi Ray Mondo abbandona il gruppo e Ian commentando questo episodio ammette l’influenza di Ray su certe soluzioni sonore giudicate troppo dark dalla stessa band.

Ray è subito rimpiazzato da Nigel Preston (batterista nei  Sex Gang  Children e nei Theatre Of Hate) che con Jamie forma la sezione ritmica più compatta ed affiatata mai sentita. Infatti “God’s Zoo”, secondo singolo del gruppo scala rapidamente le charts inglesi grazie all’equilibrio creato tra ritmo ed intuizione compositiva. Dopo aver cambiato il nome in quello definitivo di “Cult” e dopo numerose tournèe in UK decidono di proporsi per un tour mondiale che li vede impegnati al “Danceteria” di New York dopo aver toccato tutte le capitali europee della musica, riscuotendo un enorme successo.

Nell’aprile 84 incidono il loro primo album “Dreamtime” preceduto di poco da un singolo di successo, “Go West”. Dreamtime è l’opera più completa del gruppo il quale si appropria con questo album di una immagine e di un ruolo ben definito nell’ambito della new wave inglese: non più soluzioni dark, ma ritmi potenti sostenuti dai fraseggi felici della chitarra di Billy Duffy. Ma l’elemento coesivo dell’architettura sonora è la voce possente e molto particolare di Ian che unita alla sua presenza scenica molto ricercata rende le esibizioni dal vivo delle impeccabili performance.

Ciò che contribuisce ad aumentare vorticosamente le richieste per il gruppo che ha tutti i requisiti ormai per diventare mito. Dopo aver piazzato un altro singolo in classifica, “Spiritwalker”, i Cult suonano sempre più spesso nei templi del rock di Londra fino a che registrano un video-live di una loro esibizione al Lyceum che cattura in parte la bravura e il feeling del gruppo. Ultimo singolo a piazzarsi in classifica è “Resurrection Joe”, vero e proprio hit dei dancefloor di tendenza.

La tournèe italiana, che toccherà Taranto venerdì 19 al Tursport, è l’occasione definitiva per non perderci una delle più eccitanti performance live che si possano vedere nel panorama della new wave. Prevendita presso Best Record, Via Pupino, 19.

Discografia: Death Cult – Brothers Grimm 12” ; – Death Cult – God’s Zoo12” ; The Cult – Go West 12” ; The Cult – Dreamtime (2 Lp, Studio + Live); The Cult – Spiritwalker 12” ; The Cult – Resurrection Joe 12” .

Marcello Nitti © Geophonìe
16.04.1985, Corriere Del Giorno